sabato 13 agosto 2022

QUANDO GUNDAM HA INZIATO A PRENDERSI UN PO' TROPPO SUL SERIO.

 


 A me in generale piace Gundam, anche e soprattutto grazie all'aspetto modellistico ma anche per l'ambientazione in se stessa. Parlo dell'Universal Century, ovvero quella classica.
 Quando ero bambino io, il Gundam classico era anche l'unico Gundam in circolazione, sia qui che in Giappone: non ne avevano ancora fatti altri e quello che si vedeva nel corso della serie, dal punto di vista meccanico, possedeva ancora un certo numero di influenze dai Super Robot che fino a quel momento erano stati l'unico esempio di come concepire il robottone.
 Poi qualcosa cambiò.

Come premessa ribadisco di riferirmi all'Universal Century: le serie di Gundam appartenenti ad altre linee temporali hanno invece un tipo completamente diverso di problemi, quindi non ha senso prenderle in esame.

I robot e molti dei mezzi presenti nel primo Gundam furono ideati e creati da Kunio Okawara, un artista incredibilmente talentuoso e prolifico che creò anche la stragrande parte dei robottoni con i quali noi si è cresciuti durante la Golden Age degli anni 80. Se oggi esiste la definizione e categoria professionale del Mecha Designer è perchè fu coniata per Okawara: insomma questo tizio è una leggenda vivente e se non si è capito lo ammiro tantissimo.
 Inevitabilmente nel creare i vari meccanismi visti in Gundam, Okawara inserì alcuni elementi estetici e concettuali tipici di tutti i suoi lavori precedenti sui Super Robot ed altre serie, in accordo con gli sceneggiatori degli episodi, i quali fecero lo stesso.

 Abbiamo quindi cose come il Gundam Hammer, ovvero una palla chiodata legata ad una catena, poi potenziata con dei propulsori per colpire ancora più duro (e poter essere usata nello spazio). Questa era un'arma presa di peso dal Daitarn 3.



 Abbiamo la mano sinistra dell'MS-07 Gouf, la quale ha le dita che pur agendo da canne di mitragliatrici, hanno degli snodi con i quali si muovono e si flettono come dita normalissime.



 Abbiamo il G-Fighter, che è un velivolo modulare di trasporto e supporto per il Gundam, con il quale può combinarsi in vari modi.  (Del G-Fighter parlerò nel dettaglio in futuro)


 Abbiamo cose come il Mobile Armor Zakerello, il quale è il pesce più fuor d'acqua di tutti perchè sul lato estetico è chiaramente qualcosa più adatto ad una serie da Super Robot. 



 Potrei citare ancora altri esempi, però credo di avervi reso l'idea.
 Con le serie successive di Gundam vediamo una marcata sporadicità di questa filosofia nell'ideare i robot, fino allo scomparire praticamente del tutto.
 E fin qui ok, perchè si può capire come visto ormai lo sdoganamento del genere Real Robot, si volesse tenere un certo tipo di verosimiglianza in più: è un tipo di conseguenza della quale si comprendono le motivazioni.
Quello che però non mi piace è come nelle ultime due decadi questi vecchi elementi un po' fantasiosi vengano trattati quasi con imbarazzo dai produttori. Sono stati in gran parte mantenuti perchè fanno parte di molti robot ed altri meccanismi di Gundam molto celebri, pero' nelle pubblicazioni ufficiali più moderne hanno preso ad essere descritti come malamente funzionanti, poco pratici o fondamentalmente degli errori commessi dagli ingegneri.
 
 
 E qui si arriva al titolo dell'articolo: meccanicamente Gundam ha iniziato a prendersi veramente troppo sul serio.
 Quando ero bambino e vedevo certe cose nei robot, mi rendevo conto di come queste non fossero meccanicamente possibili o comunque rimanevo dubbioso ma le accettavo comunque, perchè concludevo che se c'era una "super scienza" tale da permettere un robot gigante allora doveva esserci qualche maniera da creare una mano funzionante, pur con le dita cave per sparare.
 Cercare di figurarmi come questo potesse funzionare mi affascinava e mi spingeva ad un certo tipo di esercizio mentale, perchè era un rompicapo meccanico/pratico che cercavo di risolvere: i rompicapo, i rebus e simili, allenano il cervello.  Questo ed aggiungiamoci appunto anche il suscitarmi un grande senso di meraviglia che accompagnava questi elementi.
 
Fin da subito, tramite manuali, pubblicazioni varie eccetera si è cercato di spiegare e rendere la tecnologia di Gundam il più verosimile possibile e non c'è niente di male in questo, se non che come dicevo, ad un certo punto ha iniziato a trasparire un forte imbarazzo per questi elementi sopra le righe.
 Riprendiamo l'esempio del vecchio Gouf: è sempre presentato con la mano a mitraglia, però oggi la vedrete descritta come un progetto poco felice con la mano che non funzionava bene, che aveva una mobilità limitata eccetera eccetera che ha portato gli ingegneri a scartare quel tipo di soluzione nei futuri Mobile Suit.  Ribadisco che l'impressione sia come se in Giappone si vergognassero di quello che hanno creato e che non possono eliminare perchè è ormai parte caratteristica di quei robot; qua non si è trattato di trovare una spiegazione il più verosimile possibile su come potessero funzionare queste cose per giustificarne comunque la presenza, ma riscrivendole per presentarle appunto come cattive idee, quasi come cazzate. 
 Nei tre film cinematografici di montaggio i quali riassumono l'intera serie originale, usciti in Giappone nei primi anni 80, tutti gli elementi di questo tipo tagliabili furono effettivamente tagliati dalla storia ed addirittura il G-Fighter venne sostituito: le sequenze riguardanti il veicolo vennero rifatte sostituendolo con un nuovo mezzo non combinabile, non trasformabile, in pratica un semplice jet da combattimento chiamato Core Booster (e tagliando anche quelle situazioni dove il Gundam avrebbe perso senza il G-Fighter)

 Io invece dico "ma chissenefrega!"
 Stiamo parlando di robot giganti alti in media 18 metri: già questo in primis non è verosimile in partenza. Se in un contesto del genere, con una trama verosimile, armamenti abbastanza verosimili e tutto, ci metti anche una palla chiodata attaccata ad una catena, cosa cambia? Non la accetti perchè per un robot militare non è verosimile quanto un mitragliatore gigante? Ok, però intanto tu mi accetti tranquillamente un robot alto 18 metri armato di spade laser: dove sta la differenza?
 Anche prendendo in esame il primo Gundam, quello era già pieno di elementi verosimili mai visti prima in una serie di robot, quindi quei pochi elementi più "esotici" sparsi lì mezzo che male fanno? E' un po' di semplice ed ingenua fantasia.

Per lo più questo snobbismo (perchè è snobbismo), questo idolatrare il realismo a tutti i costi lo vedo quasi completamente espresso da fan stranieri e da generazioni più giovani: sul fatto che gli americani ad esempio non capiscano il concetto di robot giapponese ne avevo già parlato, mentre sulla questione generazionale c'è da spendere due parole.
 Credo che si debba essere cresciuti con i robot anni 70/80 per poter apprezzare ed accettare un certo tipo di stile che come ho detto sopra, per me risulta assolutamente normale: con le dovute eccezioni, è prevedibile che se si vede il Gundam originale senza alcun bagaglio culturale al riguardo e con questo mantra del realismo che rimbomba nelle orecchie, ci siano cose che appaiono ridicole e sciocche anche se a conti fatti non lo sono.  Ci sono tantissime cose che i fan moderni accettano senza problemi, pur essendo ben peggiori di quelle presenti nel Gundam originale, come ad esempio quella puttanata del Gundam Unicorn che è letteralmente un Super Sayian e per il medesimo criterio di realismo i fan lo avrebbero dovuto sommergere di cacca di cavallo.
 Tra l'altro fra questi ci sono molti ai quale sta stretta perfino la livrea bianca/rossa/blu del Gundam, di solito citando anche il fatto che Yoshiyuki Tomino avrebbe voluto il Gundam tutto in grigio e quindi, più realistico: insomma, praticamente Tomino è sempre stato un depresso cronico (non scherzo) ed i robot lui non voleva farli.... Poi ci è praticamente campato tutta la vita sui robot, nonostante ci sputi sdegnato sopra. Va beh.

 A mia opinione personale, se tu hai un robot alto 18 metri ovvero un palazzo che cammina, puoi dipingerlo militare quanto vuoi ma non lo nascondi nemmeno a piangere (aldilà delle dimensioni ma anche per altri palesi fattori: ogni passo di un Mobile Suit non solo farà un ciocco incredibile, ma farà tremare tutto nel raggio di non so quanto. Contiamo poi che i Mobile Suit agiscono in squadre minimo di tre unità, quindi fatevi i conti di quanto serva una mimetica).  Ora io non nego che in certi ambienti particolari una colorazione consona al paesaggio possa anche servire, ma tant'è: se proprio io devo nascondere un Mobile Suit, ci butto su un grosso telone mimetico esattamente come si fa con i veicoli militari (e come fanno a volte anche in Gundam).  
 Inoltre nel caso di un ambiente spaziale, bisogna essere evidenti e riconoscibili (specialmente nel contesto di Gundam, dove i radar sono quasi inutili), perchè lo spazio è nero: credo che nessuno vorrebbe rischiare di farsi sparare addosso per sbaglio dai propri alleati perchè questi non hanno notato l'essere finito sulla loro linea di fuoco.
Tirare in ballo il realismo dei colori in questo contesto, per me non ha senso, non riesco a trovarlo.
 Poi si può tranquillamente farli mimetici ed è anche divertente modellisticamente parlando, però dire che colori vivaci sono siano sbagliati, onestamente mi fa un po' ridere.

Guardate le dimensioni dello scudo del Gundam rispetto allo scenario: rosso o mimetico che differenza farebbe?


 
 
 Voglio concludere con questo pensiero: ho l'impressione che in tanti considerino il realismo in una serie di robot come equivalente ad un miglioramento rispetto ai Super Robot. Questo è una idea assolutamente sbagliata: i Super Robot non sono prodotti inferiori o sorpassati ma sono invece semplicemente differenti.  Il Real Robot non è un rimpiazzo o qualcosa di più "maturo": è semplicemente un altro tipo di genere robotico che funge da alternativa a quello Super.  Punto.
 Gundam non è nato perchè i Super Robot facevano cagare ma è nato perchè hanno voluto provare a fare qualcosa di diverso ed è stata una buon cosa, in quanto ha fornito una scelta di intrattenimento in più.
 Quindi viva i Super Robot ed i Real Robot 😏👍
 

8 commenti:

  1. Ciao, direi che già il fatto che i robot della saga di Gundam possano esaurire energia e armi li rende ben più realistici dei Super Robot, che all'atto pratico sono delle estensioni giganti di chi li pilota, con armi evocate a voce oltre che attivate premendo leve e pigiando pulsanti... Un Real Robot danneggiato ha bisogno di tempi per essere riparato e torna in battaglia spesso non del tutto completo ed efficiente, è un mezzo militare, non un "eroe gigante".
    La serie animata non l'ho ancora vista per bene, avevo iniziato ma c'erano varie puntate in giapponese e ho mollato... In compenso ho l'ottima saga Origini uscita con Star Comics qualche anno fa, dove direi che tutte le esagerazioni realistiche siano state ben limate, per esempio l'RX-78 è un unico pezzo, non un assemblato stile Getta Robot, Voltron, Daltanious...
    Cercare di spiegare con la scienza la fantascienza ci costringerebbe a buttare a mare gran parte dei nostri miti dell'animazione, perché non si può spiegare che fine facciano i componenti di Jeeg dopo una battaglia (per non parlare della moto di Hiroshi), di come il Goldrake rientri nella base, o come faccia l'Alkadia di Harlock a coprire distanze astronomiche in tempi "extraurbani" e con il Jolly Roger che sventola nel vuoto mentre i propulsori fanno quel suggestivo rumore... 😉

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    1. Ti dirò, curiosamente sono più le volte dove la questione dei tempi di riparazione e danni l'ho vista nei Mazinga e negli altri Super che nei Real Robot.
      Ero rimasto inizialmente perplesso riguardo il discorso della serie animata, poi penso di aver capito: forse quella che hai provato a vedere tu è quella col doppiaggio storico (purtroppo pessimo, mi duole dirlo) che era effettivamente incompleta di alcuni episodi, ma diversi anni fa è stata ridoppiata per intero e molto bene. Ti consiglio di recuperare quella. ;)
      Origins invece lo considero proprio un esempio di quel che dicevo: cose cambiate per imbarazzo e stavolta esplicitamente, visto che l'autore del fumetto odia gli elementi che invece ho difeso. Oltretutto stravolge in maniera tutta la progressione tecnologica dei Mobile Suit senza curarsi se ciò abbia senso o coerenza (e non ce l'ha).

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    2. Sì era la versione col doppiaggio storico (bella la voce di Char ma orribile quella di Sayla!) recuperato da cassetta e passatomi in digitale. So del ridoppiaggio ma è successivo a quando provai a vederlo...

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    3. Se ti interessa, puoi tirare giù il doppiaggio nuovo da qua ;)

      https://mega.nz/folder/5d5xWCib#v7S5cAyrgCeEilkqjpexaA

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  2. E' esattamente come questo discorso sui remake Disney: Dunque, al fine della comunicazione, non è forse un modo di rendere queste storie sempre più vicine al “vero” togliendo un po’ ai piccoli telespettatori la capacità di interpretare, fantasticare e magari cercare di riprodurre quello che vedono sullo schermo?

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    1. Sono sincero: detestando la Disney non so bene come accostare questo ed il mio discorso per discuterci sopra.
      Comunque i remake dal vivo avrebbero fatto cagare fortissimo Walt Disney: a quanto ne so lui detestava ripetersi (ed un remake è una ripetizione per definizione) e non avrebbe mai rifatto un suo film.

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  3. Il senso del mio discorso è che in entrambi i casi s'impoverisce la fantasia anziché alimentarla e insegnarle come esprimersi. Poi sticazzi: a parte i Getter fatti di pongo, il Diapolon sproporzionato per via dei suoi robot modulari tutti alti uguali e la spada liofilizzata di Vultus V (per non parlare di quella di fuoco di Daltanius o il Combattler talmente pieno di armi che a malapena c'è spazio a sufficienza per dei sedili) non c'è un robottone che meccanicamente tu lo possa criticare come implausibile. Anvedi quanta roba ce la menavamo che non sarebbe mai stata in grado di funzionare e poi quasi non ci facciamo più caso! Grazie Jules Verne

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    1. Si, da un lato c'è anche un impoverimento, sicuramente.

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