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sabato 28 ottobre 2017

IT (2017) Recensione con Spoilers





Ed eccoci a parlare di IT, la prima versione cinematografica di una delle pietre miliari della bibliografia di Stephen King.  Non lo definisco un remake perchè non lo è, in quanto di altri film non ce ne sono stati: quello visto in Tv era appunto una miniserie in due parti nata anche in America per la televisione.

Hanno toppato, mi spiace dirlo e per i motivi più beceri.


Il libro di IT lo lessi da adolescente, un mattone di oltre 1200  pagine pagato sedicimila lire: il giorno dopo mi venne un febbrone da cavallo, tanto forte che non riuscivo a prendere sonno e di conseguenza l'unica cosa che potevo fare per passare il tempo era leggere IT. Oltre 1200 pagine in tre giorni scarsi.
 Ho adorato quel libro e penso che lo rileggerò per l'ennesima volta per intero uno di questi giorni e se mi sono convinto a comperarlo fu per la miniserie televisiva, perchè aveva un finale talmente deludente da convincermi che nel libro c'era qualcosa di più e volevo conoscerlo: avevo ragione.

Torniamo all'IT del 2017 e diciamolo, in cosa toppa? 


PERIODO STORICO
 Hanno cambiato il periodo storico dove viene ambientato, spostandolo dal fine 1958 agli anni 80.
Il motivo di questo è molto chiaro, ovvero cavalcare l'onda amarcord che hanno visto funzionare per Stranger Things: non c'è altro valido motivo logico e viene messo in pratica senza vergogna.
 Oltre ad un motivo prettamente da marchetta, l'ambientazione anni 80 viene schiaffeggiata in faccia allo spettatore ogni tre per due e con forza. Personalmente i film che si vendono in questa maniera come mignotte li detesto, perchè partono dal presupposto che io, pubblico, sia troppo tonto per  accorgermene o che basti quello per farmi avere un orgasmo nerdico: no grazie, sono un pò più intelligente di così ed al massimo può funzionare se lo fai con criterio, come appunto successo in Stranger Things.
 Considerato poi che facendo due conti la parte adulta si svolgerà fra il 2015/2017 invece che nel 1984 come nel libro, voglio proprio vedere cosa si inventeranno contro tutti i piccoli arnesi tecnologici che oggi abbiamo ed all'epoca no, che annullerebbero molte situazioni problematiche affrontate dai protagonisti nel libro. Naturalmente faranno che IT impedisce a smartphone e simili di funzionare, ma penso siate d'accordo con me che è la soluzione più banale e conveniente che ci si possa inventare.
 Altro problema, legato ad alcuni personaggi come Stan Uris e Mike Hanlon è che nel 1958 il razzismo era ancora più radicato, più forte rispetto agli anni 80 ed erano temi molto importanti sui quali erano costruiti i due personaggi, Mike specialmente. Qui non ci sono.

TEMA

Il tema principale del libro era il passaggio all'età adulta di ragazzini che non potevano fare reale affidamento sui "grandi": una metafora raccontata in modo lunghissimo, spesso troppo. Nella miniserie televisiva durante le parti ambientate nel 58, si respirava un pò quell'aria da "tempi più innocenti, tempi più felici" tipica dell'infanzia a prima giovinezza, nonostante tutti i problemi e brutture della vita che molti dei giovani protagonisti affrontavano.
  Qua non si sente niente del genere e la storia ne soffre.
IT

L'attore che interpreta IT si è impegnato e non ho nulla da dire su questo, tuttavia è partito (o lo hanno fatto partire, questo non saprei) dalle basi sbagliate.  
 Aldilà del jump scare abusato come al solito, l'interpretazione di questo IT sbaglia una cosa fondamentale: il pagliaccio è minaccioso. Dovete sapere che uno dei motivi per il quale IT assume le sembianze di un pagliaccio è per attirare i bambini, far loro abbassare la guardia guadagnando la loro fiducia momentanea E DOPO gettare la maschera per terrorizzarli a morte (mangiarli per IT è secondario): ovviamente c'è sempre qualcosa di "storto" vagamente percepibile nel pagliaccio che più di un bambino percepisce, ma è una sensazione talmente primeva, indistinta ed IT risulta amichevole e gioviale abbastanza che più spesso che no la sua preda ci casca. La maschera del pagliaccio Pennywise DEVE risultare credibile, umana ed innocua abbastanza perchè IT la possa usare come esca (una delle esche).  Questo viene anche affermato esplicitamente ad un certo punto del libro, durante un monologo interiore dello stesso IT, quindi sticazzi.
  Questo IT invece urla "serial killer" da tutti i pori, è chiaramente minaccioso, incute timore e nessun bambino sano di mente si farebbe mai avvicinare da uno così: fallisce lo scopo. In questo il film ha toppato miseramente.  Chi difende questo Pennywise motivandolo col fatto che fa appunto paura, non ha mai letto il libro o se lo ha fatto semplicemente non ha capito nulla, mi spiace dirlo.  L'IT di Tim Curry era molto più azzeccato di questo.

Sul serio: fra i due a chi vi avvicinereste? Suvvia...
I RAGAZZINI

 Qui sarò molto breve: non critico le capacità attoriali dei bambini, però nella miniserie televisiva erano presentati come aventi qualche caratteristica che li emarginava socialmente in qualche modo (I Perdenti, dopotutto), ma che non era per forza qualcosa di esteriore per tutti, perchè a vederli sembravano sostanzialmente ragazzini qualunque.  Qua invece li hanno combinati in modo che il solo aspetto urlasse "siamo degli sfigati": viva la sottigliezza.


NIENTE ADULTI

Manca qualsiasi riferimento alla parte adulta della storia.  Ora, io non biasimo la decisione di spezzare la storia in due parti perchè comprimere tutto in un solo film sarebbe stato oggettivamente impossibile: su questo non critico nulla. Quello che però sega un'altra parte importante della storia è che non compare proprio alcun riferimento ai personaggi adulti: la miniserie televisiva nella prima parte dedicata ai protagonisti da bambini era riuscita a gestire meglio questo dettaglio, il che mi fa pensare a come il regista di questo IT non sia particolarmente immaginativo.


Ci sarebbe da dire altro, ma direi che le parti più importanti per me sono queste. IT è una di quelle storie che secondo me sono troppo difficili in partenza da convertire bene in media visivi e quindi era meglio non fare il film in partenza, ma a parte questa mia opinione il film resta fondamentalmente fallato e manca il bersaglio di ciò che dovrebbe essere: poco importa qualsiasi lato positivo del film, perchè un palazzo può essere bellissimo ma se canni le fondamenta.... beh potete immaginare. Non hanno capito lo spirito della storia e l'hanno riadattata per venderla come una mignotta: questo non va bene.  Io consiglio di leggere il libro e se (comprensibilmente, visto che è molto lungo ed intricato) proprio non ne avete voglia, guardatevi la miniserie: non sarà un capolavoro ma è più in linea di questo film.

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