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giovedì 4 marzo 2021

L'ARTE DELLE ILLUSTRAZIONI CINEMATOGRAFICHE E NON

 




 Questo è un argomento saltato fuori in un altro articolo ed è qualcosa che merita qualche parola, ovvero di quando le illustrazioni commerciali erano fatte a mano.

 Il primo esempio che è poi quello che mi ha fatto venire l'idea sono le locandine cinematografiche e che fino al 2000 sono state realizzate per la maggior parte in questa maniera: parliamo di veri e propri dipinti, vere opere d'arte che avevano l'obbiettivo di catturare l'attenzione e decisamente ci riuscivano.
 Erano immagini che a seconda del film potevano essere in varia misura cariche di elementi, di azione o di impatto emotivo ma in tutti i casi erano incredibilmente dettagliate e particolareggiate: c'erano i ritratti degli attori, così come scene o un mix di scene che si sarebbero poi viste nella pellicola e spesso e volentieri la gente si fermava anche solo per qualche momento a rimirarle. Succedeva sempre, perchè erano belle da vedere.
 Io ho sempre adorato queste cose e quando ero bambino, nel periodo nel quale i videoregistratori erano divenuti qualcosa di abbastanza comune, la guida televisiva che compravamo offriva una cosa particolare: all'interno c'erano da ritagliare le locandine con inclusi i dati, dei quattro film più di rilievo in programmazione per quella settimana. Erano realizzate appositamente in misura così che se uno avesse voluto registrare uno di quei film, avrebbe potuto attaccare una di quelle locandine ritagliate sulle custodie generiche di plastica per videocassette che vendevano all'epoca, così da crearsi una sorta di versione casereccia di videoteca. Un'idea geniale ed io ci andavo matto, perchè insomma non c'era internet, quindi recuperare foto o immagini di quello che piaceva non era così semplice, quindi poter avere le locandine in formato cartolina era un bel colpo.
 










 Ma non era qualcosa di limitato solo alle locandine cinematografiche, ma anche alle illustrazioni ad esempio, delle confezioni di giocattoli e di modellini.
 I Masters of the Universe sono un esempio di questo tipo di illustrazioni veramente incredibili che affascinavano noi bambini di allora e che riuscivano a trasmettere qualcosa a chi le guardava. Così come per tantissime altre linee di giocattoli.
 Oggi invece questo si è completamente perso: si usano immagini digitali o foto corrette digitalmente, che sinceramente sono qualcosa di davvero freddo ed asettico se confrontato con quelle di una volta.

  Direi che i modellini di Gundam sono il soggetto migliore per illustrare un esempio pratico al riguardo, perchè è uno dei pochi che permette di fare un confronto fra antico e moderno.
 Questa è la confezione moderna dello Ewac Zack, che come vedete è abbastanza generica, chiaramente digitale.

 
Questa invece è la confezione del modello degli anni 80. Ve la lascio guardare poi continuo sotto il commento.


Avrete notato la differenza, ma non parlo solo dell'impatto che un dipinto fatto a mano fornisce, ma anche l'impostazione dell'immagine: a differenza di quella moderna, questa qua racconta qualcosa.
 Nell'immagine vedete questo grosso robot di notte, nel deserto mentre si fa strada con fare chiaramente cauto, mentre intorno ci sono truppe a piedi che gli fanno cenno come di fermarsi, per qualche ragione. E' in corso una vicenda, sta succedendo qualcosa e tutto questo stuzzica l'immaginazione, perchè stimola chi guarda a colmare i dettagli che l'illustrazione non dice.
 Abbiamo davanti uno spaccato di  com'è il robot in azione: è una illustrazione viva.

 Ve ne mostro un'altra, in questo caso del vecchio modellino del prototipo del Dom.

 

  Anche qui è una immagine viva. E' un prototipo, quindi vediamo sulla confezione quello che è probabilmente uno dei test dimostrativi che sono stati effettuati davanti agli alti gradi dell'esercito, infatti vediamo nell'angolo in alto a destra, un podio con del pubblico; vediamo del personale tutto intorno che possiamo immaginare siano ingegneri e pure una macchina della polizia che probabilmente è la scorta di qualche politico che sta assistendo al test. In una singola immagine ci viene raccontato tutto questo.
Ma prendiamo altri esempi da qualche giocattolo o videogioco.
 







Insomma ci siamo capiti credo.
 E' brutto vedere che con il passare degli anni le cose vengono fatte con sempre meno anima: è veramente triste: poi ci si stupisce se molta gente comincia a guardare al passato... Ma per forza.

9 commenti:

  1. Ci sono alcune delle copertine che mi hanno scaldato il cuore in questo post, un'arte antica e sostituita da tecnologie più economiche ma fredde, nel film "The Mist" (2007) il protagonista faceva il pittore di locandine cinematografiche, un omaggio di Frank Darabont ai grandi artisti come Drew Struzan, solo per fare un nome grosso. Bellissimo post, grazie ;-) Cheers

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    1. Grazie a te.

      Si mi ricordo di The Mist, dove tra l'altro stava dipingendo la copertina della Torre Nera :D
      E sempre sullo stesso livello c'erano anche le copertine di Preacher, tanto per citare qualcosa che ti sta a cuore ;)

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  2. anche i film della blackxploitation anni 70, i poliziotteschi, quelli sulle sukeban della Toei, avevano delle copertine bellissime, quasi un'arte

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    1. Assolutamente sì. Mi riferivo implicitamente a qualsiasi film o altro che avesse quel tipo di illustrazione, a prescindere dal genere ;)
      Grazie del commento.

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  3. Su Ciak ogni mese dedicano una pagina a una locandina vintage, con tanto di racconto del suo autore su come l'ha realizzata, i particolari che voleva evidenziare per rappresentare il film... Sempre interessante. C'era un approccio diverso rispetto a quello di oggi, dove forse le locandine migliori sono quelle che riprendono quello stile, un po' omaggio, un po' falsariga.

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    1. L'iniziativa di Ciak che mi racconti, suona effettivamente molto carina e interessante.
      Comunque, come riflessione mia questo omaggiare a tutto spiano ha poco valore, perchè non riesco a non differenziare il cercare di copiare uno stile passato dall'invece usarlo perchè è genuinamente il proprio.

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    2. Abbiamo perso recentemente un'artista che ha realizzato le più belle locandine del cinema: Enzo Sciotti. Il suo genere preferito era l'horror, ma la sua mano si ritrova in tanti altri generi, dal western alla commedia.

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    3. Che peccato: ho visto che ha realizzato lavori stupendi.

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  4. Anche io adoravo queste locandine e ogni volta mi creano nostalgia! 😍
    Molte erano assurde, come la prima che hai usato o, ad esempio, Una Poltrona Per Due, altre più realistiche, vedi Indy, che hai riportato o Rambo 😃
    Mi piacevano tantissimo anche le copertine dei videogiochi, soprattutto per Sega Master System.
    Tutte stupende!

    Le riviste non le prendevo ma avrei fatto i ritagli proprio come te. Ho fatto qualcosa di simile coi CD masterizzati della PSX 😝

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