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giovedì 3 ottobre 2013

DAI-GUARD 

Anche gli impiegati lottano per la pace!


Oggi ci occupiamo di un cartone animato* che all'anagrafe di anni sulle spalle ne ha qualcuno... ed a me sembra nuovo e poi mi ricordo che è del 1999.... madonna se mi sento vecchio.
Dai-Guard, come si intuisce dall'immagine è un cartone robotico di 26 episodi e dal look fa parte dei super robot alla Mazinga: non è così, le apparenze ingannano. Andiamo con ordine e vediamo in cosa consiste la storia intorno a questo robot.



Lo scenario delle vicende di Dai-Guard è il futuro molto prossimo, talmente prossimo da essere praticamente uguale al mondo attuale, robot gigante a parte. Nel 2018 fa la sua comparsa un enorme mostro, apparentemente inarrestabile che inizia a livellare una città in Giappone. Esaurite tutte le opzioni, l'esercito usa un'arma di distruzione di massa detta Bomba O-E, che distrugge la creatura ma anche la città.
Come contromisura, l'esercito commissione alla 21st Century Security Corporation la costruzione del Dai-Guard, un robot gigante di 25 metri che possa fisicamente combattere questi mostri, ma.... ma non ne compaiono altri per i successivi 12 anni.
Nel frattempo l'esercito non sa che farsene del Dai-Guard, a conti fatti fabbricato per niente ed il robot rimane di proprietà (praticamente sul gobbo) della 21th Century; come parte della compensazione, la Compagnia ha dall'esercito il permesso di usarlo come mascotte, durante le fiere espositive. Per molti dei successivi 12 anni, il Dai-Guard se ne sta lì impalato, da un Expo all'altro, fra gli stand dei vari prodotti che la 21st Century Security Corporation promuove, venendo soprannominato da molti come "il robot inutile".
Durante l'Expo del 2030 tenutosi sul lungomare però, un Heterodyne (il nome dato ai mostri) emerge dal mare senza il minimo preavviso: il Dai-Guard viene fatto entrare in azione su iniziativa privata del suo primo pilota, principalmente per aiutare a sfollare la gente ma si ritrova presto a lottare contro la creatura, rimediando ammaccature e perdendo pezzi della corazza fatta di lamiera, in quanto puramente cosmetica (ricordo che ormai il robot è solo una grossa mascotte: la vera corazza gli è stata sostituita da tempo con una copia economica). Alla fine rimettendoci un braccio, il Dai-Guard riesce a scacciare l'Heterodyne e da lì inizieranno le vicende della serie.

Quello che ho descritto tagliando tutto ciò che riguarda i protagonisti, è il primo episodio; ma cosa rende Dai-Guard particolare? E' particolare perchè è un robot calato in un contesto molto verosimile ma senza essere una specie di Gundam ne un Mazinga.
Dai-Guard ha il look di un Super Robot, ma non possiede armi integrate, non vola e la sua meccanica e vulnerabilità sono quelle che ci si aspetta da un grosso macchinario e sopratutto, cosa importante, deve fare i conti con le questioni di budget: il robot ricordo che appartiene ad una grossa ed importante compagnia commerciale, il cui direttivo non ha certo la pace e la giustizia in mente.
Muovere il robot costa. Ripararlo costa ed i danni provocati durante gli scontri vanno risarciti, per non parlare della questione pubblicitaria e di immagine che deriva dalla buona riuscita o meno delle azioni del robot.
Poi arriviamo al vero fulcro della seria: il Secondo Ufficio Stampa. Che è? E' la sezione pubblicitaria della 21st Century Security Corporation alla quale da sempre è affidato il Dai-Guard: loro lo portavano in giro per gli Expo, lo montavano e poi si dedicavano a normali mansioni di relazione col pubblico; fra i suoi impiegati ovviamente, si trovano anche i tre piloti del robot (che non è la loro mansione primaria, badate bene: loro sono principalmente impiegati comuni).

Che palle, quando arrivano le 18:00 così ce ne andiamo a casa?

Gli impiegati di questo ufficio sono il fulcro della serie, perchè è su di loro che gira la storia, sulle loro storie personali, speranze e problemi, tipo quello di ritrovarsi improvvisamente come mansione aggiuntiva quello di affrontare saltuariamente qualche mostro.
Il personaggio più di spicco è certamente Shunsuke Akagi, che del Dai-Guard è il primo pilota (praticamente ne è il manovratore: gli altri due piloti controllano la parte più tecnica del movimento del robot, tipo l'erogazione di energia ed i sensori): lui rappresenta l'idealismo entusiasta quasi infantile in un mondo di persone disilluse, ciniche o che hanno semplicemente confuso il dover abbandonare i propri sogni con il crescere (cosa che fa il 90% della gente a questo mondo, per mia opinione).
Akagi rappresenta il sogno che ogni spettatore aveva sicuramente da bambino: diventare il pilota di un robot gigante per difendere la giustizia e sconfiggere il male. Lui è sempre stato un fan di cartoni robotici e ci crede veramente, ha sempre avuto questo sogno ed ora che il Dai-Guard deve combattere è carico come una bestia, perchè convinto di averlo realizzato: si deve però scontrare con la realtà del mondo e della gente intorno a lui, ma anche viceversa.
Una dei pregi del Dai-Guard è proprio questo contrasto e scontro fra l'idealismo da fumetto di Akagi e la cinica realtà del mondo (primo fra tutti l'ufficiale di collegamento con l'esercito, Shirou Shirota), che piano piano andranno però ad influenzarsi a vicenda.

Ed i nemici? Niente imperi sotterranei, niente invasori alieni. Gli Heterodyne e questo viene specificato quanto prima, si generano dall'energia sprigionata dalle placche tettoniche della Terra: sono esseri inconsapevoli, equiparabili ad una calamità naturale e quindi senza uno scopo malvagio ne di intenzione ne di esistenza. Spesso sono bizzarri nella forma e nelle azioni, dove sono un chiaro omaggio agli Angeli di Evangelion.

Detta così la serie sembra un potenziale capolavoro ma purtroppo ha i suoi difetti, in primis perde velocemente di ritmo nonostante i soli 26 episodi: questo è da imputare alla lentezza di certe storie ed anche a molti combattimenti che pur coerenti con le premesse della serie, risultano poco appaganti ed avvincenti.

La bellissima action figure prodotta da Bandai

Conclusioni

Dai-Guard, senza mezzi termini è una serie molto interessante, con molto potenziale purtroppo non sfruttato al meglio ma se non altro senza fan-service becero e gratuito o le cazzate tipiche da (molti) shonen. Per dirla tutta,  francamente rappresenta per me ciò che sarebbe dovuto essere un film come Pacific Rim.
Dai-Guard è un robot gigante che combatte contro dei mostroni che vengono (ma non solo) dal mare e che sono generati dalle faglie.... torna a combattere dopo che era stato messo da parte per un certo tempo.... Uhm, dove l'ho già sentita questa? La differenza è che appunto il Dai-Guard è esteticamente un robottone propriamente detto, la storia è più profonda, sviluppata con criterio e senza diventare un film cazzaro.
Pacific Rim è stato già realizzato meglio nel 1999 e si intitola Dai-Guard.

P.S. No, Pacific Rim non mi piace. Forse un giorno spiegherò perchè.

*sul fatto che lo chiamo "cartone" e non "anime", specifico che una volta erano tutti "cartoni animati" e che io sono abituato così. A volte dirò "cartone" ed a volte "anime", non me ne accorgo ^..,^''''

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