Kiseiju aka Parasyte aka l'Ospite Indesiderato.
E' un manga di Hitoshi Iwaaki, consistente in 10 volumi pubblicati fra il 1990 ed il 1995 ed è semplicemente uno dei migliori manga che ho letto.
Iniziamo descrivendo di cosa parla, senza rivelare troppo perchè sarebbe un vero peccato.
Improvvisamente e completamente inosservate, piovono su tutto il mondo degli oggetti simili a dei Soffioni, che contengono delle bizzarre creaturine vermiformi: questi sono le larve di una forma di vita parassitaria mutaforma, il cui scopo è penetrare nella testa degli esseri umani, sostituirla cellula per cellula con le proprie e prenderne il posto. Lo scopo: divorare altre persone.
Per un puro caso, una di queste larve attacca il liceale Shinichi Izumi ma fallisce rimanendo bloccata nella mano destra, che viene quindi rimpiazzata dal parassita: Shinichi inizia così una incredibile e forzata convivenza con una creatura estremamente intelligente ma inumana, forse unico essere umano nel mondo a conoscere la natura degli esseri che potrebbero prendere il posto dell'uomo in cima alla Catena Alimentare.
(Vi ho solo narrato quello che accade nelle prime pagine, quindi non vi ho spoilerato molto.)
Descritto così, sembra il classico manga avventuroso col protagonista super figo eccetera, ma NON E' COSI'. Ciò che più mi è piaciuto è come l'autore affronta la psicologia dei altri personaggi e del protagonista in primis: Shinichi Izumi è un bravo ragazzo ma normalissimo, che ha dei principi morali senza essere un paladino e dei difetti senza essere un bastardo. Uno normale, uno qualsiasi come chi ne sta leggendo il fumetto.
In Kiseiju non c'è un eroe invincibile o il raccomandato perchè "è il Protagonista", così come non c'è l'odiosissimo ed inverosimile figo tenebroso "rimorchia lettrici".
Shinichi avrà dei dubbi, avrà paura, cercherà di farsi coraggio, a volte vincerà ed a volte perderà a caro prezzo; si metterà più volte in discussione, confrontando la morale umana con quella inumana del parassita.
Anche il parassita, chiamato Mancy (o Migi) è molto ben delineato, in grado di fornire un ottimo contrappeso morale al fumetto, che in mano ad altri autori sarebbe diventato solo un altro piatto Shonen del cazzo. Migi è curioso, intelligente ed un acuto osservatore, ma non è umano e nemmeno le sue priorità e regole di condotta: l'autore dimostra una gran coerenza nel far rimanere fedele questo personaggio a ciò che è, senza cedere alla tentazione di umanizzarlo o peggio, di moralizzarlo.
Se volessi ridurre tutto a poche parole, direi che i personaggi di Hitoshi Iwaaki crescono e maturano, ma questo senza tradire mai ciò che si è imparato a conoscere di loro.
Francamente ritengo che solo per questo, Iwaaki prende a calci in testa tantissimi mangaka che sono famosissimi e ritenuti autori di capolavori.
Parlando brevemente dei parassiti, se nella breve descrizione della trama vi è sembrato qualcosa di familiare, potrei affermare che considero Kiseiju la risposta giapponese a "La Cosa" di John Carpenter: potrà suonare azzardato, ma le grottesche mutazioni dei parassiti non possono non ricordare quelle della spaventosa forma di vita aliena del film, così come una certa paranoia verso il "nemico nascosto" e le numerose ma mai gratuite scene splatter.
Il parassita è una creatura incredibilmente forte, veloce e dalle capacità metamorfiche e mimetiche quasi illimitate, che se volessimo paragonare a due personaggi celebri, sarebbero equivalenti al Terminator T-1000 ed al Simbiote di Venom.
E' un manga che merita moltissimo e che francamente mi sconforta che non sia famosissimo mentre robe tipo One Piece lo sono... bah! Altro plauso è che graficamente i personaggi non hanno l'aspetto di disegnini per bimbiminkia: forse l'autore non ha un tratto perfetto, ma almeno tenta di tenere anatomie verosimili.
A quanto ne so, prossimamente dovrebbero girare due film dal vivo e forse una serie anime..... francamente ho una paura incredibile di puttanate commerciali, ma vedremo.
Nessun commento:
Posta un commento