Sono sempre stato un grande fan della serie Tremors: mostroni giganti, personaggi divertenti e l'uso di un minimo di cervello nel trovare il modo di uccidere i vermoni, che non fa mai male. Per chi avesse visto solo il primo film con Kevin Bacon, sarà probabilmente sorpreso di apprendere che ce ne sono stati ben altri quattro e pure una breve serie tv.
Sono passati anni sia dall'ultimo film che dalla serie televisiva, quindi l'ultima cosa che mi aspettavo era di vederne uno nuovo ed invece BAM! Eccolo lì.
Il film vede il ritorno di Michael Gross nel suo ormai tradizionale ruolo del mitico Burt Gummer, personaggio secondario del primo film che però è risultato talmente popolare da divenire il protagonista principale della serie: nonostante gli anni, Gross è risultato in ottima forma e sempre brillante nell'interpretare il ruvido e paranoico survivalista dal grilletto facile.
Il film vede il ritorno di Michael Gross nel suo ormai tradizionale ruolo del mitico Burt Gummer, personaggio secondario del primo film che però è risultato talmente popolare da divenire il protagonista principale della serie: nonostante gli anni, Gross è risultato in ottima forma e sempre brillante nell'interpretare il ruvido e paranoico survivalista dal grilletto facile.
Sebbene abbastanza divertente, Tremors 4 aveva dimostrato come la serie fosse in fase di stanca e le mie aspettative per questo quinto film non erano certo stellari: sono stato smentito e ne sono ben contento. Il film è divertente, ben recitato, senza troppi strafalcioni ed anzi con qualche idea ben pensata.
L'inizio non è particolarmente originale ed infatti vediamo Burt Gummer assunto per fare fronte all'ennesimo problema dei Graboid (i vermoni, che molti sbagliando chiamano Tremors) ma c'è tuttavia una idea che ho apprezzato, ovvero spostare la scena in Africa: le creature che appaiono in questo film presentano differenze evidenti sia nell'aspetto che nelle capacità dai tradizionali vermoni e questo viene appunto giustificato, teorizzando su come i Graboid africani si siano evoluti adattandosi all'ambiente sostanzialmente diverso rispetto a quello dei loro cugini americani. Questa novità risulterà particolarmente sgradita a Burt Gummer.
Non sto dicendo che sia geniale, ma se non altro è una motivazione plausibile e certamente migliore che inventarsi ed aggiungere un ennesimo ciclo vitale ai Graboid classici: da questo lato hanno tentato di non scadere nel banale e gli va riconosciuto.
Non sto dicendo che sia geniale, ma se non altro è una motivazione plausibile e certamente migliore che inventarsi ed aggiungere un ennesimo ciclo vitale ai Graboid classici: da questo lato hanno tentato di non scadere nel banale e gli va riconosciuto.
Altra nota positiva del film è di dare largo spazio anche ai personaggi secondari più importanti, ai quali viene data un'ottima fetta di azione in solitaria e non, come invece ci si potrebbe aspettare, nel ruolo di galoppini del protagonista. Sarei anche ipocrita nel non dire che a livello di bellezze femminili il film è ben messo, ma non solo per decorazione.
Il film ha naturalmente dei difetti, come alcune scene scontate ed un approfondimento abbastanza superficiale riguardo alle capacità dei Graiboid africani. Sebbene il film resti comunque godibile anche per chi ha visto solo il primo episodio, appare chiaro come mantenga la tradizionale continuità che ha sempre caratterizzato e legato i vari capitoli della serie, quindi diversi riferimenti sono apprezzabili solo da chi ha seguito il resto dell'epopea dei vermoni.
In conclusione il film è sorprendentemente buono se consideriamo come spesso il primo sequel di molti film si riveli deludente, mentre qui parliamo del quarto. Piacerà sicuramente ai fan della saga e potrà far passare una bella oretta e mezza a chi apprezza i film di mostroni.
Nessun commento:
Posta un commento