"Valiant Comics" è un nome che probabilmente non dirà molto alla maggior parte di voi, ma venti anni fa è stata una stella luminosissima del panorama fumettistico americano, tanto da essere l'unica a rivaleggiare con Marvel e Dc a livello di vendite e tutto cominciò con un signore chiamato Jim Shooter.
Jim Shooter è un veterano dell'industria del fumetto ed ha lavorato sia per la Dc che per la Marvel, della quale è stato editore durante i primi anni 80. Shooter all'epoca pensava molto avanti ed insieme ad i suoi difetti gli aveva dato la fama di rompicoglioni, perchè il suo chiodo fisso che imponeva a tutti era uno: la continuty e rompicoglioni o no, aveva ragione. (Teniamo presente che i pasticci riguardo alla continuity sono buona parte dei problemi di Marvel e Dc, ma di questo parlerò un'altra volta). Cercando di sottolineare la coesistenza in un singolo mondo dei vari supereroi, Shooter è responsabile dei mega-crossover come "Contest of Champions" e "Secret Wars"; volendo andare oltre, sempre sotto l'etichetta Marvel creò un nuovo universo fumettistico, il "New Universe", che era totalmente slegato da quello Marvel e conteneva molti elementi che poi sarebbero diventati colonne portanti dell'Universo Valiant. Il New Universe tuttavia non fece presa e fu al lato pratico un flop.
Jim Shooter |
La Valiant recluta artisti di ottimo calibro fra i quali Barry Windsor-Smith e Bob Layton, arrivando ad acquisire i diritti di tre vecchi personaggi della casa editrice Gold Key, risalenti agli anni 60: "Turok, Son of Stone", "Magnus Robot Fighter" e "Doctor Solar, Man of the Atom". Per puntare su cavalli più sicuri tuttavia, la Valiant iniziò la propria avventura editoriale con fumetti di personaggi basati su licenza Nintendo e World Wrestling Federation, che non vennero però accolti con il successo sperato.
Nel 1991 si decide allora di sfruttare le licenze dei personaggi Gold Key e viene lanciata la serie di "Magnus Robot Fighter", seguita pochi mesi dopo da "Solar, Man of the Atom"; in breve vengono introdotti anche i primi personaggi originali della Valiant ai quali più tardi si unirà finalmente anche Turok: inizia il successo esplosivo della casa editrice, che durerà per buona parte degli anni 90.
Ma qual'è stato il motivo del successo della Valiant? A dire il vero sono stati diversi ed andiamoli a vedere.
1) Continuity.
Punto fermo di Jim Shooter da sempre, ha fatto si che tutte le serie Valiant fossero strettamente interconnesse fra di loro in modo da dare veramente l'idea di un mondo vasto, ma molto coeso dove i vari protagonisti si incontrano spesso e le azioni degli uni possono andare a modificare concretamente elementi delle serie degli altri. Nonostante suoni simile a quello che già facevano Marvel e DC, nella Valiant fu perfezionato.
Quante volte nei fumetti Marvel/DC leggendo del protagonista affrontare eventi piuttosto cataclismatici, ci si è chiesti "Ma c'è un mostrone alieno gigante a Manhattan che tira giù i palazzi: tutti gli altri supereroi della città dove cazzo sono?!" Infatti a parte delle comparsate, i supereroi Marvel e DC intervegono negli affari altrui solo come un semplice mezzo per motivare occasionali crossover o saghe particolari spezzettate su varie serie; nell'Universo Valiant veniva invece evitato il più possibile di dare quella sensazione che ogni serie fosse in qualche modo isolata dalle altre.
Shooter si occupava della sceneggiatura di alcune serie ed incoraggiava (o obbligava XD) i vari team creativi a lavorare in collaborazione, col divieto di stravolgere il lavoro altrui di propria iniziativa: questo ha portato ad un universo narrativo coerente, dove in ogni serie la presenza delle altre è evidente ma senza per forza obbligare all'acquisto di quest' ultime per capire cosa stia succedendo.
Quante volte nei fumetti Marvel/DC leggendo del protagonista affrontare eventi piuttosto cataclismatici, ci si è chiesti "Ma c'è un mostrone alieno gigante a Manhattan che tira giù i palazzi: tutti gli altri supereroi della città dove cazzo sono?!" Infatti a parte delle comparsate, i supereroi Marvel e DC intervegono negli affari altrui solo come un semplice mezzo per motivare occasionali crossover o saghe particolari spezzettate su varie serie; nell'Universo Valiant veniva invece evitato il più possibile di dare quella sensazione che ogni serie fosse in qualche modo isolata dalle altre.
Shooter si occupava della sceneggiatura di alcune serie ed incoraggiava (o obbligava XD) i vari team creativi a lavorare in collaborazione, col divieto di stravolgere il lavoro altrui di propria iniziativa: questo ha portato ad un universo narrativo coerente, dove in ogni serie la presenza delle altre è evidente ma senza per forza obbligare all'acquisto di quest' ultime per capire cosa stia succedendo.
Una conseguenza di tutto ciò che ho particolarmente apprezzato, è che sebbene ogni personaggio abbia i propri antagonisti, questi spesso diventino nemesi importanti anche degli altri.
2) Non Supereroi ma personaggi.
Sebbene molti personaggi Valiant possano sembrare alla prima occhiata Supereroi, in realtà il 90% di loro sono a conti fatti avventurieri o persone con doti eccezionali che si trovano in mezzo a situazioni altrettanto eccezionali. Gli eroi Valiant non combattono il crimine e non sono parte della quotidianità come quelli Marvel/DC: hanno i propri obbiettivi e come già detto, vivono avventure che possono spesso portarli a salvare degli innocenti, ma non pattugliano la città in cerca del crimine o sono infallibili esempi di moralità.
Gli eroi Valiant sono imperfetti e commettono errori ma non per una questione di noncuranza, bensì perchè sono esseri umani con i loro pregi, difetti e limitazioni: come tali hanno momenti di egoismo e debolezza quanto di eroismo e sacrificio.
3) Chi è morto resta morto.
Altro fondamentale pilastro del successo Valiant è la mortalità dei propri personaggi: che fossero protagonisti o antagonisti, chi è morto lo è restato per davvero.
4) Tematiche adulte
Sebbene siano fruibili da un pubblico adolescente quanto adulto, i fumetti Valiant hanno avuto un taglio più maturo e crudo del tipico fumetto supereroistico dell'epoca, trattando molti elementi in maniera meno filtrata e presentando elementi considerati scomodi da trattare. Un esempio di questo è la presenza nella serie "X-0 Manowar" di un personaggio comprimario fisso dichiaratamente gay: sebbene non venga mai approfondita la sua omosessualità, questo personaggio non solo ha ricoperto un ruolo di primo piano, ma il suo essere gay è stato presentato come una sua caratteristica qualsiasi, senza schiamazzi e senza dedicarci una storia specifica che ruotasse attorno a questa rivelazione. Il personaggio compare e niente, è gay.
Nella seconda parte vedremo un po' le principali serie della scuderia Valiant.
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