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mercoledì 1 agosto 2018

ANGOLINO DEL MODELLISMO: RGM-79G "WOLFANG"



Ed ecco un'altro mio lavoro di modellismo. Anche se come in molti casi non sono mai arrivato a quantità enormi come quelle di seri esperti del settore, la mia storia con i Gunpla (modellini di plastica da montare dedicati alle varie serie di Gundam) è di vecchia data: credo fossi in terza media o giù di lì.
 Ero fermo da anni ed i modellini che avevo costruito, vuoi per poca esperienza e scarsità di conoscenza e mezzi, facevano cagare senza mezzi termini.  Ora però mi sono ritenuto abbastanza migliorato da riprendere in mano un modellino che ho lì da quanto c'era ancora la Lira.




Come di consueto prima di arrivare al sodo vi annoierò con qualche informazione riguardo a questo robot o Mobile Suit, come vengono chiamati in Gundam, che nello specifico si tratta di un GM.
 Durante la prima serie di Gundam, il Gundam era appunto un prototipo di Mobile Suit creato dalla Federazione come primo passo per arrivare ad avere Mobile Suit propri, con i quali colmare l'abissale svantaggio tattico nei confronti del Principato di Zion.

 Tecnologicamente molto avanzato, l'RX-78-2 Gundam funzionò egregiamente surclassando i Mobile Suit a disposizione del Principato di Zion, dando così il via libera alla sua produzione in serie sotto il nome di RGM-79 o più brevemente GM.

 Per tagliare gli alti costi di una produzione in serie e per l'esigenza di avere in fretta dei Mobile Suit al fronte, il GM risultò sotto certi aspetti meno potente, armato e corazzato del Gundam, aggiungendo alcuni lati tecnici sviluppati in maniera un po' sbrigativa. Nonostante questo, il GM restava una macchina efficiente, ben superiore allo Zaku del Principato di Zion ed avendo circa dieci volte le risorse a disposizione del Principato, la Federazione fu un grado di schierarne una larga quantità in un tempo relativamente breve. Tuttavia i piloti Federali erano a conti fatti dei novellini inesperti riguardo ai Mobile Suit, mentre quelli di Zion avevano anche anni di esperienza.
 Galvanizzato da questo successo che in poche settimane stava ribaltando le sorti di quasi un anno di guerra, il Comando Federale fece realizzare varianti e nuove versioni del GM, inclusa quella che vedremo in questa sede.

L'RGM-79G è una variante introdotta verso la fine della guerra e vanta specifiche nettamente superiori al GM classico e venne realizzato in due varianti: una per il combattimento terrestre ed una per quello spaziale (che differivano principalmente per l'arma principale ed il numero di propulsori direzionali).  A causa della sua tarda introduzione nel conflitto, il 79G venne impiegato specialmente a protezione delle Colonie Spaziali, quindi vide poca azione in battaglia anche se alcuni esemplari vennero assegnati ad alcuni piloti di provata abilità e ufficiali comandanti, proprio in virtù delle sue specifiche superiori.

 Il mio approccio alla customizzazione di questo modellino è stato quello di immaginarmi a grandi linee una storia, che gli desse personalità ed una motivazione alle modifiche decisamente non standard che gli avrei fatto. Questo RGM-79G è stato spedito ed assegnato per errore sulla Terra ad un mio ipotetico alter-ego e pesantemente customizzato. In Gundam, specialmente nell'UC, è sempre stata ripresa l'usanza reale di assegnare il titolo di Asso (Ace) ai piloti con all'attivo almeno cinque nemici abbattuti; se cinque possono sembrarci pochi, in realtà non è così, vista la facilità con la quale si può venire abbattuti sia in Gundam che nel mondo reale su un aeroplano. Ad un Asso, a seconda della sua abilità e delle risorse disponibili, viene concesso di far modificare il proprio mezzo sia nella colorazione che meccanicamente, creandosi così un Mobile Suit su misura per le abilità dell'Asso e massimizzarne il rendimento in battaglia.
 Questo modellino è quindi modificato su misura per il mio stile di combattimento: colpire rapido, duramente e distruggere il nemico prima che abbia il tempo di reagire efficacemente.
 Il look è molto rozzo per rispecchiare il fatto che i materiali usati dal team di meccanici sono stati recuperati (o "requisiti) dove capitava, mentre lo schema di colore è quello di una variante dell'RX-78-2 che mi piaceva particolarmente. Nella finzione della storia, il look è stato volutamente volto a copiare rozzamente il Gundam per un puro vezzo, dettaglio comunque non sfuggito a commilitoni ed altri soldati, che lo hanno scherzosamente soprannominato "Knock-Off Gundam".

 Il risultato che volevo ottenere è un Mobile Suit molto improntato sul corpo a corpo, capace di distruggere gli avversari in modo veloce e brutale, potendo contare sulla maggiore corazzatura per arrivare vicino al nemico. Lo scudo è di ridotte dimensioni ed è più un'arma che una difesa, infatti nasconde una sbarra metallica appuntita, che tramite un sistema idraulico può venire proiettata in fuori con forza sufficiente da perforare l'acciaio rinforzato dei Mobile Suit di Zion, causando danni orrendi. Quest'arma di sorpresa è un vero e proprio asso nella manica. 
 Come ultima aggiunta, sulle spalle monta quattro tubi caricati con granate fumogene.
 Nella finzione della storia, le modifiche sono un verosimile insieme di vantaggi compensati da svantaggi. Ha sensori più potenti, ma ha perso un cannoncino vulcan. Ha perso una spada laser, ma l'energia che sarebbe andata a caricarla è stata deviata potenziando altri sistemi, tipo i propulsori ed i servomotori, compensando in parte il peso della corazza in più. E' più corazzato ma solo frontalmente. Lo scudo è un'ottima arma, ma essendo piccolo è meno protettivo. E' devastante negli attacchi rapidi, ma se costretto a combattimenti prolungati potrebbe trovarsi in svantaggio.

 Per cominciare ho modificato la testa, ricostruendo la metà inferiore del volto ed aggiungendo delle piastre corazzate sulle guance. Ho inoltre chiuso l'apertura dei cannoni vulcan, perché nella finzione quello spazio è stato rimpiazzato da un sistema di sensori. Ai lati della testa è stato aggiunta una struttura chiamata "Vulcan Pod", praticamente un singolo cannoncino vulcan esterno, per rimpiazzare i due persi.


 Sul torace e l'area dell'abitacolo ho poi messo dei piastroni blindati che ho fatto in resina. Anche le gambe sono state corazzate aggiungendo dell'armatura e le ginocchia ricordano volutamente quelle dell' RX-78-2. Altre piastre sono state aggiunte sull'armatura frontale della "gonna", mentre la corazza sui fianchi è stata sostituita con una creata da zero, utilizzando come base dei blister di collirio; sul fianco sinistro è posizionato un caricatore di riserva per il mitragliatore, che ho fatto in stucco.




 Anche le braccia hanno ricevuto la loro porzione di armatura aggiuntiva, in particolare sull'avambraccio destro che monta un sorta di piccolo scudo. L'avambraccio sinistro è invece privo di protezioni aggiuntive in quanto porterà lo scudo del Mobile Suit.
 Una delle parti più complesse da modificare è stato lo zaino, perché il modellino che avevo era la versione spaziale mentre io intendevo creare un Mobile Suit terrestre. Ho eliminato i propulsori originali ed ho piano piano rimodellato ed aggiunto parti di scarto in modo che avesse solo due grossi propulsori: essendo terrestre non ha necessità di manovrare nello spazio, ma solo di compiere balzi e scatti in avanti. Altra modifica allo zaino è stato il predisporlo per portare una spada laser: l'RGM-79G possiede ben due spade laser ma sono brutte e posizionate praticamente sul sedere, posizione che ho sempre trovato poco pratica rispetto a quella classica sulla schiena, quindi dopo aver chiuso i punti di aggancio originali, ho creato con stucco, resina e TANTA pazienza la spada ed un aggancio.

 Possedendo un armamento piuttosto standard con la sola aggiunta di un paio di gadget in più, non ho dovuto costruire una montagna di accessori, ma ho avuto comunque il mio bel da fare.
 Come dicevo il modellino in mio possesso era quello spaziale, armato di un fucile/pistola laser. Ho quindi costruito la mitragliatrice clonando in resina parti di altre armi e con dello stucco.
 L'impugnatura della spada laser l'ho realizzata in modo che possa staccarsi e montare la lama ad energia: i gunpla moderni hanno tutti questa funzione, ma io ho dovuto farla artigianalmente. La lama l'ho ricavata dai telai (sprue) trasparenti di un'altro kit e si connette all'impugnatura ad incastro, grazie ad un bastoncino di ferro (fare buchi minuti abbastanza senza rompere tutto è stata una faticaccia).
 Arriviamo poi allo scudo, che è un po' una delle parti più distintive della mia customizzazione. E' stato realizzato usando parte dello scudo di un'altro kit, al quale ho aggiunto un rinforzo esterno ed ho costruito tutta la parte di finti meccanismi interna. Inizialmente avevo creato un sistema di aggancio all'avambraccio molto solido ma anche un po' invasivo, che alla fine non mi ha soddisfatto; ho optato allora per farlo semplicemente reggere dalla mano e poggiare sul braccio, che è risultato lo stesso efficace. E' possibile connettere la punta allo scudo per simulare la lancia pneumatica.





 Ed insomma, questo è quanto. Non è stato semplice realizzare questa customizzazione ne il dipingerla, sperimentando diverse tecniche per me nuove ed aggiungendo anche degli incidenti di percorso in certi casi veramente tragici (tipo la rottura netta del perno del collo, che ho dovuto ricostruire da zero), ma ne sono molto soddisfatto. Il modellino è davvero vecchio: risale al 1989 ed a livello di snodi e comodità di costruzione è datato, tuttavia è ancora piuttosto valido anche se non escludo che un giorno ne realizzerò una nuova versione usando qualcosa di più recente.
 Tra l'altro, sono riuscito a portarmi a casa dal Giappone ben cinque gunpla ad un prezzo ridicolo (circa 36 euro inclusa la spedizione), che diventeranno il resto del plotone del mio GM ed un plotone del Principato di Zion.  Aspettatevi in futuro altri Gunpla.

AGGIORNAMENTO 15/02/2020

 Ho ritoccato lo scudo, perchè a conti fatti non rendeva molto sul modello: ho deciso quindi di farlo più cromaticamente luminoso.
Dopo averlo sverniciato ed dopo aver rimosso il pezzo in rilievo giallo, ho tentato una cosa per me nuova, ovvero ho inciso delle pannellature sulla superficie esterna dello scudo, in maniera da ottenere delle separazioni nette ed evidenti fra le zone che sono successivamente andato a colorare in diversi colori. Ho poi clonato quella che chiamo "Croce Federale" dallo scudo di un altro modellino e l'ho applicata. Pur mantenendo la bordatura nera, il resto dello scudo è dipinto con i colori classici di quello usato dal Gundam e dagli altri Mobile Suit Federali. Ho aggiunto delle piccole blindature nella parte superiore ed ho applicato una decalcomania, che sta rappresenta il numero del Plotone di appartenenza.
Ora non solo lo scudo è più vivace, ma è anche più uniforme con quelli standard usati da altri modellini.






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