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venerdì 12 luglio 2019

L'egoismo mediatico degli ex-bambini di una volta



Riflettevo su questa cosa da un po' e mi capita spesso di vederla saltare fuori nelle discussioni sulle serie TV, film e quant'altro. 
 Per arrivare subito al punto, molta gente parlando di queste cose esprime il desiderio che queste siano fatte in maniera adulta, matura o su questa linea, inclusi eventuali remake o versioni cinematografiche di questo o quello. Tutto viene filtrato attraverso l'ottica della persona per come è adesso, ovvero un adulto, finendo così per desiderare che tutto sia a misura di adulto.
 Ma perché, mi domando?
Ora io purtroppo non ho figli ma adoro i bambini, ho sempre avuto un certo talento nel capire i bambini e tengo sempre in conto i bambini: forse è per questo che crescendo non mi sono mai dimenticato che se ho avuto una bella infanzia è stato anche perché in televisione c'erano molte cose fichissime, che potevo guardare anche io. Inoltre se avessi figli mi piacerebbe condividere delle cose con loro, come appunto guardare qualcosa in televisione che piace ad entrambi, che possiamo vedere entrambi.
 E' quello che succedeva negli anni 80 (ma anche nei 90), dove praticamente tutto il panorama dei telefilm era accessibile e godibile ad ogni età.
 A me da bambino piaceva Star Trek. A mia nonna piaceva Star Trek. Insieme guardavamo Star Trek e ne parlavamo ed erano momenti bellissimi, che contribuivano in una certa misura anche all'unità famigliare.
 Mi fa un po' triste che i bambini di allora siano inconsapevolmente diventati tanto egoisti sotto questo aspetto, cosa che sinceramente non mi spiego del tutto. Questo "Io, io, io" invece che creare uno stesso universo immaginifico per tutti che ha segnato la nostra infanzia per le nuove generazioni. E' un fenomeno per me molto strano, però forse mi appare tale perché non ne soffro oppure è solo il caldo che mi fa sragionare.

14 commenti:

  1. No, io la vedo esattamente come te.
    Lavoro coi ragazzi, dai 13 ai 99 anni.
    Non mi piacciono le distinzioni anzi sono per la coesione: da tutti si può imparare.
    Oggi un ragazzino è venuto da me e mi ha detto: Miki ho visto tutta la prima stagione di Stranger Things, stanotte!
    E sai perché? Perché ieri ne parlavo con lui presente, mentre attaccavo al muro i tre poster della serie.
    Penso che tutto sia accessibile a tutti, anche noi degli anni '80 vediamo robe del 2019 così come quelle anni '60.

    Moz-

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    1. Già, però dando uno sguardo sul panorama dei telefilm odierni non ho visto quasi niente che sia accessibile a tutti come erano i nostri telefilm. O è roba troppo violenta, o è troppo pesante (nel senso di tematiche) oppure è semplicemente pensata per un pubblico adulto e via.

      Io ricordo quando ero in prima elementare, il sabato sera, a vedermi sullo scalcinato televisore in bianco e nero che avevo in cameretta, l'A-Team, Street Hawk ed Automan. Potevo vedermeli coi miei ma anche da solo tranquillamente.
      Oggi la gente che telefilm può far vedere ai propri bambini? Niente. Infatti leggo e sento dire frasi tipo "Sto seguendo la serie di Pinco Pallino, però devo aspettare quando i bambini non ci sono o dormono".
      Al che puntualmente penso "Eh, grazie al cazzo. Non saresti più contento se fosse qualcosa da guardare ASSIEME a loro?"

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    2. Beh, allora proprio Stranger Things può mettere d'accordo tutti! :)
      Anche se forse il vero problema sai qual è? Che si è perso il senso conviviale della fruizione televisiva in famiglia...

      Moz-

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    3. Mah... direi no.
      No perchè Stranger Things non è il tipo di telefilm che intendo io. Non lo farei mai vedere ad un bambino di 6 anni da solo. Non è quel tipo di telefilm leggero ma avventuroso ed immaginifico che oggi non esiste più. Stranger Things è una operazione nostalgia, che ho trovato magnificamente eseguita tranne che nel finale (parlo della prima serie), ma non è un equivalente al telefilm di una volta.
      Oggi manca la leggerezza che rende accessibile a tutti e quel'avventuroso, quella simpatia e quell'immaginifico che ora pensano di supplire totalmente con la cupezza, i temi pesanti ed ambigui.

      Riguardo alla fruizione conviviale ti do ragione, basta pensare a come prima i palinsesti erano pensati in relazione agli orari dei pasti e sul previsto orario del dopocena: anche questo non esiste più, è tutto più alla pene di segugio adesso.

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    4. Ah ma allora semplicemente mancano i prodotti, ma da tanto: dagli anni '90, le serie sono diventate più consapevoli e mature, non sono quasi più episodiche e via dicendo.
      Fino agli anni 2000 forse solo qualcosa di italiano è sopravvissuto...

      Moz-

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    5. Più che consapevoli e mature (che non sono aggettivi sbagliati, per carità) io oggi le definisco deprimenti e cupe. Oltre che essere tutte uguali (il tema è sempre mostrare le pippe mentali ed i drammi personali dei vari personaggi principali, che gira e rigira son sempre quelle. L'unica cosa che cambia è il tema a fare da pretesto, altrimenti perfino lo spettatore medio se ne accorgerebbe che son tutti uguali).

      Certo che mancano i prodotti ed infatti a nessuno sembra importare, da qui il mio discorso sull'egoismo dello spettatore ex-bambino.

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    6. È un argomento che mi piacerebbe approfondire... ci penso su :)

      Moz-

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    7. C'è da dire che oggi si tende a sottovalutare i bambini secondo me. Nel senso che oggi molte cose considerate eccessive per un pubblico giovane una volta erano tranquillamente tollerate. E' un argomento che mi piacerebbe discutere a parte ma per esempio quando io ero bambino io e tutti i miei amici vedevamo tranquillamente serie TV e film in cui non mancavano mai omicidi, riferimenti sessuali (anche qualche nudo), tematiche religiose e sociali di ogni sorta, guerra... diamine queste cose una volta si trovavano pure nell'animazione, il Principe d'Egitto era considerato tale in fondo. Oggi invece non puoi neanche mostrare una goccia di sangue che subito ti sono tutti al collo. Quando un mio conoscente è andato a vedere Lo schiaccianoci al cinema ha sentito una madre dire al figlio "non preoccuparti se fa paura ti avviso io, chiudi gli occhi e non ascoltare". E il film non aveva assolutamente niente di spaventoso, specie se paragonato invece ai film di una volta pur comunque diretti ai bambini. Sinceramente oggi ci si fa troppo prendere la mano dal proteggere i bambini. E con questa scusa si danneggiano molto i prodotti. Io sono cresciuto vedendo Schwarzenegger e Stallone ma anche Naoto Date e Ken Ishiro spargere sangue a fiumi e sono venuto su benissimo modestia a parte XD

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    8. @Thor
      Concordo. Mia madre da piccolo mi portò a vedere Legend di Ridley Scott, tanto per dire: terrificante e fantastica come esperienza, altro che XD

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  2. Per come la vedo io la situazione è anche più grave. Per come la vedo io, i ragazzi di oggi non avranno nessun bel ricordo d'infanzia con cui divertirsi al cinema e in TV. Negli ultimi 10 anni, forse di più, si fa veramente fatica a trovare una serie tv, un cartone o un film con protagonisti giovani ragazzi (soprattutto anglosassoni). E' tutto un incentrarsi su ragazze, ragazzine e altre etnie. I SJW e in particolare le femministe hanno preso possesso dei brand d'intrattenimento maggiori e quelli nuovi sono fatti a loro immagine. Tra gli anni 8o e 90 c'erano centinaia di film (memorabili) tra l'altro sulle avventure di ragazzi e gruppi di amici in mondi immaginari o nella realtà, in tutti i generi, oggi invece sembra appaiono solo come membri di un gruppo più vasto che comprenda anche ragazzine o solo come spalle. Perché? Non ditemi che la cosa non avrà conseguenze. I ragazzi di oggi crescendo non avranno nessun esempio, niente in cui rispecchiarsi e espandere la loro immaginazione come ce l'avevamo noi. La cosa che più si avvicina sono i film di supereroi che però hanno ben poco valore e non sono affatto dei buoni modelli...

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    1. Concordo con te sulla questione delle memorie che non rimangono. E' una cosa sulla quale penso anche io ogni tanto.
      Basta solo pensare al concetto di "volto". Per esempio Superman era Christopher Reeve ed è rimasto associato a lui per decenni. Ora quanti personaggi cambiano attore ogni tre per due o altrettanto spesso vengono resettati? PEnso ad esempio all'Uomo Ragno.
      Se a noi nominano un personaggio iconico dei nostri tempi, penseremo subito ad un volto. I ragazzi di oggi sapranno fare altrettanto? Secondo me no.

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    2. Già ed è la cosa minore a preoccuparmi. Quando io ero giovane, non mancavano le avventure da sognare. Volevamo tutti giocare e quindi seguire gli esempi di Indiana Jones, di Luke Skywalker, di Allan Grant, di James Bond, degli eroi d'azione da Schwarzenegger a Van Damme... oggi chi è rimasto a dare l'esempio ai ragazzi di oggi? Nessuno. Solo alle femmine e ai "colorati" è permesso essere eroi, in tutto dall'animazione ai film di ogni genere. Perfino quando si parla di cartoni animati, se pensi ai cartoni animati di oggi ti diranno: adventure time, garden wall, rick & monty... ma come cavolo fa a piacere quella roba? I disegni sono orrendi, le battute sono pensate per un pubblico adulto (ma davvero ci sono adulti che trovano oggettivamente fatti bene questi prodotti?) ed è sotto tutti gli aspetti robaccia. Non c'è nulla che meriti di rimanere nel cuore.

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    3. Qua entriamo in un discorso collegato ma anche ben distinto da quello del post, sul quale però mi trovi d'accordo.
      Ti dico una cosa sola ovvero che sotto Carnevale, a Follonica è sfilato un carro allegorico su Goldrake, con un Goldrake non penso a grandezza naturale ma comunque alto quanto un palazzo e con tanto di parata al seguito. Goldrake è stato un personaggio talmente di impatto che dopo 40 anni i bambini di allora lo omaggiano con cose come questa, con affetto ed orgoglio.
      Fra 40 anni ai bambini di adesso avranno personaggi da voler orgogliosamente omaggiare così? No, una bella menta avranno.

      PS se cerchi "Goldrake Follonica" trovi il filmato del carro: è impressionante.

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    4. L'ho visto, veramente spettacolare e la dice lunga su come i prodotti di una volta rimangano immortali e per sempre nel cuore. I prodotti di adesso invece è già tanto se li ricordano dopo una settimana.

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