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martedì 3 settembre 2019

SEGNALI DI DEGRADO NELLA LINGUA ITALIANA



Questo è il mio blog, un mio spazio personale visibile a tutti ma che comunque sono libero di gestire come preferisco, usando anche il lessico che preferisco, anche se tendo ad usare più spesso che no un linguaggio decente: ovvio che se scrivessi qualcosa per lavoro, terrei un lessico più professionale. Poi leggo cose assurde e non capisco più con che criterio si determinano cose come appunto la qualità e la professionalità lavorative.
 Mi è capitato di aprire un articolo di Libero nella sezione motori, argomento che non mi interessa ma sono rimasto incuriosito dalla foto di un'auto avente lo stesso sistema di apertura delle portiere della Thunderhawk di M.A.S.K.  Vi riporto tre cose.

"3 Settembre 2019 - La tecnologia è meravigliosa: ci fa risparmiare tempo e sbattimenti,"

"Sbattimenti"? No scusate ma vi sembra un termine professionale da usare in un articolo? A me sembra di no. Anche se io di pezzi di carta importanti non ne ho, mi ritengo (ma sopratutto vengo ritenuto) una persona di cultura, a riprova che il pezzo di carta non ne è sinonimo; ma chi ha dato il pezzo di carta ad uno che scrive "sbattimenti" in un articolo che ha scritto per lavoro? "Seccature" è forse un termine troppo elegante per questa persona?

"Come riportato anche dal sito Downdetector.com, l’app Tesla è down per manutenzione."

Ecco... disgraziata sia la lingua che venga imbastardita dall'inglese. L'Italiano è una splendida lingua ed è un vero e proprio stupro utilizzare termini inglesi in maniera superflua, inutile e non necessaria. E' da ignoranti e fa apparire come ignoranti, punto e basta. "L'applicazione è disattivata" "l'applicazione al momento non è disponibile" oppure "l'applicazione è in manutenzione"... Troppo difficile? 

"Amie DD, questo il nome dell’ingegnera,"

Allora, termini come "ingegnera" non esistono o meglio, esistono ma da che mondo e mondo sono sempre stati usati solo ed esclusivamente per prendersi gioco di qualcuna. Avvocata, sindaca, ingegnera, capitana.... Se le dicevi ad una donna che faceva quelle professioni, quella si incazzava perché voleva dire che la stavi prendendo per il culo.

Quindi non so, io sinceramente non credo dovrei pretendere chissà cosa da Libero e da quello che viene scritto su internet, tuttavia se uno fa il giornalista dovrebbe averlo un pochino di orgoglio professionale e di cognizione su come e cosa si scrive. Mi sbaglio forse io?

8 commenti:

  1. Riguardo all'ultimo punto, sbagli. I nomi di mestiere e professione devono correttamente essere costruiti al femminile quando la persona con cui vengono indicati è una donna. Il fatto che alcuni di questi suonino male, strani o sembrino ridicoli è dovuto principalmente alla novità della cosa, ma col tempo ovviamente ci si abitua a qualsiasi nuova parola. Purtroppo molti di questi sostantivi femminili "ridicoli" identificano professioni generalmente di alto livello, in cui le donne sono ancora una minoranza, e per questo sono discriminate o si autodiscriminano a tal punto da voler essere indicate al maschile. Questo è il motivo principale per cui la femminilizzazione suona male. Ma se la lingua ha creato correttamente sarto e sarta, maestro e maestra, impiegato e impiegata, attore e attrice, pastore e pastora, superiore e supeiora, infermiere e infermiera, pasticciere e pasticciera, cassiere e cassiera, ecc. non si vede perché ad avvocato, soldato, capitano, architetto, ingegnere, deputato, sindaco, maresciallo, assessore, ecc. ecc. non vada affiancato il corrispondente femminile, costruito con i medesimi criteri linguistici dei sostantivi storicamente già presenti. C'è stato un tempo in cui probabilmente il femminile di qualcuno tra quelli non esisteva, e spontaneamente un parlante lo ha introdotto nella lingua. Sarà forse suonato strano a chi ascoltava, ma la diffusione e l'accettazione da parte dell'intera comunità ha fatto il resto. Anche in questo caso basta adoperare i nuovi femminili per qualche volta per verificare che possono essere percepiti come del tutto normali.

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    1. Ti ringrazio del commento ma non sono d'accordo. L'ho già spiegato perchè e tra l'altro,il fatto che solo da un annetto o due si iniziano a sentire queste femminilizzazioni è abbastanza sospetto, visto che purtroppo viviamo in un periodo di politically correct oltre i limiti della stupidità, quindi sarà con grossa probabilità l'idea del giustiziere sociale domenicale di turno.
      Tra l'altro se proprio uno voleva, esistevano già "avvocatessa" e "soldatessa" e "deputata". Ci sono invece nomi di professioni e titoli che semplicemente non si prestano e non vedo quale sia il problema: nella mia vita ho conosciuto donne che si definivano "avvocato" e "capitano" con orgoglio e se le avessi chiamate "avvocata" e "capitana" si sarebbero offese, perchè equivaleva a non prenderle sul serio in quella professione ed è sempre stato con quel significato che sono state occasionalmente usate quel tipo di storpiature.

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    2. Mi spiace, ma la visione da giustiziere sociale di turno è molto parziale, visto che (solo per l'italiano, che è arrivato senz'altro tardi) il primo contributo scientifico è del 1987 (http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/speciali/femminile/Robustelli.html.). Il problema è proprio lì: perché ad es. avvocata e capitana dovrebbero essere offensivi e ad es. maestra e pittrice no? forse perché i secondi sono già stabilizzati nella lingua? Beh, c'è stato un momento in cui quei termini non esistevano, un parlante li ha introdotti, evidentemente con successo. D'altra parte, nessuno si sognerebbe di dire che un uomo che lavora in una lavanderia sia una lavandaia o che un uomo che lavori in un reparto nascite occupandosi di neonati sia una puericultrice. La verità è che la condizione sociale e lavorativa delle donne è sempre stata considerata inferiore, tanto che alcuni ambiti professionali fino a qualche decennio fa erano proprio proibiti alle donne, come ad esempio la magistratura (primo concorso aperto nel 1965). E questo pregiudizio ha fatto sì che la stessa autopercezione delle donne venisse distorta, dovendo dimostrare a tutti i costi di essere all'altezza (o addirittura meglio) dei colleghi uomini. Questo passa anche dalla corretta applicazione delle regole linguistiche ai nomi di carica e professione. La distorsione semmai è il contrario, è il non vedere la realtà delle cose.

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    3. Come ti ho già detto, non sono d'accordo. Puericultrice diventa Puericultore, non Puericultoro. Lavandaia è lavandaio.
      Capitano inoltre è un titolo, un grado: è neutro di di base, non necessita alcun adattamento
      Tutta questa manfrina è semplicemente l'ennesima superflua boiata politically correct, una semplice ripicca: c'è chi non è contento se non ha qualcosa contro il quale essere incazzato e farci una crociata contro. Questo è il vero distorcere l' autopercezione della gente.
      Buona giornata.

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  2. Non mi pare che nessuno abbia proposto (o imposto) puericultoro, ovviamente sbagliato, mentre sarebbe ovviamente puericultore la forma corretta, così come il maschile di direttrice è direttore e non direttoro. Il maschile di lavandaia è esattamente lavandaio, come fornaio/a, ecc. Probabilmente quelli che ti suonano meno abituali sono i femminili dei sostantivi in -ore diversi da -tore, tipo assessore, che etimologicamente dovrebbe essere asseditrice ("colei che siede accanto"), ma diventa incomprensibile. Si ricorre allora alla forma in -ora, che già esisteva ad es. in pastora, superiora. E lo stesso vare per quelli in -iere che muta in -iera. I sostantivi maschili in -o prendono semplicemente una -a, come in tutti gli altri sostantivi già esistenti: ad es. cuoco/a, impiegato/a, ecc. Mi dispiace che tu pensi che sia una boiata. Non è politically correct, è proprio il frutto di una presa di coscienza. Comunque, stai tranquillo: se la comunità dei parlanti accetterà queste forme, diventeranno normali e nessuno se ne lamenterà più, così come nessuno si lamenta del fatto che cuoca, sarta, direttrice, infermiera siano i femminili di cuoco, sarto, direttore, infermiere: non è mai un singolo individuo che da solo è in grado di far mutare una lingua.
    Spiegami però allora perché preside può essere usato sia al maschile che al femminile cambiando l'articolo ma presidente non dovrebbe esserlo; perché impiegata va bene e soldata no? perché pastora sì e assessora no? perché infermiera sì e ingegnera no?
    Grazie.

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    1. Ma te l'ho spiegato, più volte. Ho anche fatto leggere il tutto ad altri giusto per sincerarmi di essere stato chiaro. Non so che dirti, mi spiace.

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  3. Sarà che sono un linguista e tu no. Pazienza.

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