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giovedì 7 novembre 2019

SHOGUN WARRIORS - MARVEL COMICS (1979)



 Come già citato nell'articolo riguardo la serie a fumetti su Godzilla, verso la fine degli anni 70 la Marvel ebbe una breve parentesi giappofila (sarebbe nippofila, ma giappofila mi diverte di più XD) ed un esempio non da poco di questo furono gli Shogun Warriors.  Praticamente abbiamo un fumetto con tre robottoni giapponesi nell'universo Marvel e con questo intendo proprio letteralmente presi di peso ed utilizzati. Abbiamo Combattler V, Yushaa Raideen e Danguard Ace.

Lo so, suona folle quanto improbabile ma ora vi spiegherò tutto.

 In quegli anni in America erano arrivati alcuni giocattoli dal Sol Levante, che ovviamente gli americani avevano in alcuni casi rimaneggiato oppure buttato lì senza alcun contesto di riferimento. Quelli prodotti da Takara divennero i famosi Micronauti, mentre quelli prodotti da Popy (praticamente parliamo della Bandai) divennero gli Shogun Warriors.
 Come linea di giocattoli, gli Shogun Warriors erano un immenso calderone che includeva giocattoli riguardanti varie serie televisive nipponiche animate e dal vivo; in Giappone erano naturalmente venduti in confezioni riconoscibili e riconducibili alle serie di appartenenza, mentre negli Shogun Warriors vennero semplicemente buttati tutti insieme con confezioni generiche (ben fatte, ma appunto generiche) come se fossero tutti della medesima linea di giocattoli, in un ammasso assurdamente eterogeneo: ci si poteva trovare Goldrake vicino ai veicoli dei primi Super Sentai e così via.
 Sostanzialmente vi erano due categorie: 1- Veicoli e robottoni, realizzati in plastica e metallo (tanto metallo). 2- I Jumbo, ovvero i pupazzoni giganteschi in vinile che raffiguravano principalmente i robottoni nagaiani ed un paio d'altri.
 Alcuni di questi giocattoli arrivarono anche da noi come Shogun Warriors, infatti ne ho ancora uno. Venivano distribuiti nientemeno che dalla Mattel.

Il Jumbo del Grande Mazinga. No, purtroppo non è questo che ho io.


 Tornando al fumetto, la Marvel si accordò con la Mattel per creare una serie che promuovesse la linea in generale, col permesso di usare alcuni dei giocattoli come modello.  Fu la stessa tattica usata per i Micronauti e Rom, solo che in questo caso il tutto fu sorprendentemente più vicino al materiale d'origine, almeno in spirito. Il merito di questo va attribuito al fatto che la serie venne affidata allo stesso team che aveva già realizzato Godzilla, ovvero Herb Trimpe e Doug Moench i quali si confermarono anche questa volta una buona scelta.

 La storia comincia con tre persone: lo stuntman Americano Richard Carson, il biologo marino  Africano Ilongo Savage e la collaudatrice aeronautica Giapponese Genji Odashu.  Questi tre vengono praticamente rapite e teletrasportate nel Santuario della Luce, una base segreta comandata dal Professor Tambura il quale spiega loro tutta la questione.
 Durante un punto imprecisato della preistoria (decine di milioni di anni fa comunque) sulla Terra arrivarono due razze aliene, che iniziarono allegramente a scornarsi a vicenda in una lunga guerra che vide i cattivi sconfitti. Guidati da Maur-Kon, gli sconfitti si rifugiarono nel sottosuolo in animazione sospesa, mentre i vincitori partirono lasciando alcuni di loro sulla Terra perché montassero la guardia nel caso quegli altri si svegliassero.  Il Professor Tambura ed altri tre collaboratori sono i discendenti di questi alieni (nominatisi i Seguaci della Luce) ed ora che Maur-Kon ed i suoi si sono risvegliati, devono finalmente eseguire l'incarico che i propri antenati hanno lasciato loro.
 "Ok, stupendo ma che cazzo c'entriamo noi?" Chiedono giustamente i tre protagonisti.


Tambura spiega allora che ogni generazione ha avuto tre esseri umani selezionati per combattere l'eventuale risveglio di Maur-Kor, usando tutti i mezzi e le risorse dei Seguaci della Luce.  Se Maur-Kor utilizza principalmente una sorta di stregoneria, i Seguaci della Luce gli oppongono la scienza ed il risultato di questa scienza sono i tre robot Raideen, Combattra (Combattler V) e Dangard Ace (Danguard Ace).
 Personalmente credo che detto tra le righe il significato del discorso in realtà fosse "noi discendenti dobbiamo mantenere in piedi tutta la baracca ed una nuova generazione che faccia altrettanto: non possiamo rischiare di crepare. Combattete voi umani, dopotutto il pianeta è il vostro".

 Così i nostri tre iniziano a combattere contro Maur-Kor ed i suoi mostri giganti, finendo ad un certo punto per sconfiggerlo.  Da lì in poi, per i restanti numeri della serie, gli Shogun Warriors combatteranno minacce aliene assortite e li vedremo perfino lottare contro una precedente creazione di Trimpe e Moench: il buon vecchio Dottor Demonicus, il quale dopo essere stato preso a sberle da Godzilla ora viene preso a sberle da tre Super Robottoni. Povero Cristo.




 Facendo pratica su Godzilla, troviamo un Herb Trimpe decisamente migliorato nel disegnare giapponesate: i tre robot hanno qualche sbavatura occasionale, ma sono disegnati bene sia nelle pose statiche che durante le scene d'azione, mantenendo fedele il design ed i dettagli.
 Doug Moench ancora una volta dimostra di essersi informato ed infatti vediamo raggi e missili posizionati quasi sempre in modo fedele agli originali giapponesi, vediamo pugni sparati contro i mostri e sono presenti perfino le trasformazioni; il Combattler addirittura si scompone nei suoi cinque veicoli.
 Nel corso di un'avventura i nostri si scontrano contro un enorme robot alieno chiamato Megatron: questo nome essendo bello e rimasto sotto copyright verrà in seguito riutilizzato dalla Marvel per un' altro robot alieno, indovinate chi? XD
 Non mancano le tragedie, come ad esempio la morte dei Seguaci della Luce e la distruzione della base.
 Essendo parte dell'Universo Marvel, come era stato per Godzilla anche gli Shogun Warriors incontrano qualche supereroe, infatti vediamo i Fantastici Quattro allearsi con il Combattler a New York ed in seguito pilotarne i componenti. Quindi Moench ci aveva già regalato Godzilla contro i supereroi ed ora ci consegna i Fantastici Quattro al comando di un iconico robottone giapponese.



 La serie finisce senza una vera conclusione e gli Shogun Warriors finiscono nel dimenticatoio per alcuni anni, fino ad una storia dei Fantastici Quattro (- NOTA IMPORTANTE - avevo attribuito la storia a John Byrne dandogli pure del coglionazzo, ma ricordavo malissimo: Byrne avrebbe iniziato a scrive i Fantastici Quattro di lì a breve.  Scusa John,il coglionazzo sono io 😅).  La storia scritta proprio da Doug Moench è però disastrosa. Moench si è inventato che un tizio ha trovato le rovine della base con dentro un quarto robot incompleto, che ha riparato con pezzi di ricambio degli altri tre. Poi ha sistematicamente rintracciato e distrutto i tre robot nei loro rispettivi hangar. Tutto questo viene fatto accadere dietro le quinte, narrato dal tizio, quindi Raideen, Danguard e Combattler nemmeno appaiono di striscio. Compaiono i tre piloti cornuti e mazziati che altro ruolo non hanno se non consigliare i Fantastici Quattro su come distruggere questo quarto robot (che detto per inciso, esteticamente era una merda e molto americano: stavolta non c'era Trimpe alle matite) 
 Insomma, un modo deprimente e davvero amaro per concludere le gesta degli Shogun Warriors: che senso ha ripescare tuoi vecchi personaggi (che nemmeno puoi far comparire, visto che i diritti non ce li hai più) solo per distruggerli in questa maniera? Signor Moench, ma che cazzo mi ha combinato?

5 commenti:

  1. Forse non c'era altra possibilità per la continuity.
    In questo modo, distruggendoli, hanno permesso comunque una conclusione della loro esistenza nell'universo Marvel... certo amara, ma almeno c'è.
    Chissà se potranno ristamparli, almeno.
    Serie così le comprerei.
    Bella la scritta COMBATTRA, col font del titolo degli albi di Diabolik XD

    Moz-

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    1. Il tuo discorso fila, tuttavia fossero stati personaggi di spicco allora avrei capito, però gli Shogun Warriors erano fra i tanti personaggi minori e poco noti finiti nel dimenticatoio e dei quali nessuno notava la mancanza: non era così mandatorio o necessario dar loro una conclusione.
      Ma anche volendogliela dare ed anche volendoli distruggere, è proprio l'esecuzione di quella storia ad essere stata fatta alla cazzum XD

      Sul ristamparli sono ragionevolmente certo che sia impossibile: la concessione per l'utilizzo dei robot (che proveniva dai diritti concessi da Bandai a Mattel per l'importazione dei giocattoli) era ormai scaduta da ben prima che John Byrne li distruggesse. Lo stesso vale per la serie di Godzilla e credo anche per i Micronauti ed i Transformers. E' la magagna di quando pubblichi materiale legato a giocattoli, cartoni eccetera: non restano mai tuoi ma sono solo prestati.
      Peccato perchè sono una parentesi molto pittoresca e particolare di quegli anni.

      Davvero è lo stesso font di Diabolik? Questa è bella XD

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    2. Yes, basta vedere un qualsiasi albo di Dk specie del passato^^
      Hai ragione, comunque. A questo punto mi chiedo anche come mai riesumarli, se presso il pubblico erano cose belle che sepolte. Misteri di Byrne.
      P.s. già, un vero peccato che non si possano ristampare.
      Perché sono qualcosa che comprerei assolutamente :)

      Moz-

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    3. Piacerebbero anche a me. L'ideale (nel senso più utopistico del termine, cioè che non faranno mai XD)per me sarebbe una bella ristampa ricolorata con tecniche più moderne, visto che la colorazione era un pò l'anello debole all'epoca.

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    4. Oggi tanto stanno ricolorando un po' tutto, ma ammetto che amavo i colori dell'epoca, con quelle retinature tipiche... :D

      Moz-

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