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sabato 26 ottobre 2019

I MANGA PARALLELI - JEEG E DEVILMAN



 Avendo precedentemente citato l'esistenza di altre versioni di Jeeg e di Devilman in forma di manga, ho pensato che potrebbe essere interessante prenderne una per personaggio e mostrare alcuni punti dove essi differiscono da come li conosciamo.
 Sarò molto didascalico, anche perché posso illustrarvi solo quello che mi è stato dato di capire, non conoscendo il giapponese.



DEVILMAN

Questa è la versione di Mitsuru Hiruta, il quale mi risulta aver collaborato con Nagai ad alcuni manga di quest'ultimo. Grosso modo questo manga segue la serie animata ma con notabili differenze.

1- Devilman rimane malvagio ed Akira prende il controllo.

 

Le circostanze dell'incontro sono diverse. Non più sull'Himalaya ma su una spiaggia (!): Devilman in un blocco di ghiaccio viene portato dal mare su una spiaggia dove si trova Akira, esce dal ghiaccio e gli apre la gola coi denti.


Prende possesso del corpo di Akira, ancora moribondo ma qualcosa va storto (non so esattamente cosa di preciso) ed Akira rimane la parte dominante, come nel manga originale.
 A parte questa bizzarra fusione di idee fra l'originale ed il cartone animato, il manga di Hiruta prosegue abbastanza in linea con la formula "mostro della settimana" della serie animata. Sono completamente assenti molti comprimari, quali il Preside ed il Professor Alfonso.


JEEG ROBOT D'ACCIAIO

Versione di Akira Oze, presenta invece molte più curiose differenze degne di nota.


1- La Campana di Bronzo non è una campana.

 Qua è una tavoletta incisa, in puro stile Mosè e con Hiroshi non c'entrerà mai nulla.




2- Hiroshi muore subito.

 Beh, quasi.  Hiroshi è presente quando suo padre viene ferito a morte e subisce la stessa sorte tentando di proteggerlo. Sono rimasto assolutamente confuso dal fatto che i soldati Yamatai usino mitragliatori.




 Hiroshi verrà salvato dal Professor Shiba che lo opererà al volo trasformandolo in cyborg, il tutto mentre egli stesso è ridotto ad un colabrodo e morente. Minchia... 
 Questo succede anche nel manga sceneggiato da Nagai, ma l'ho voluto includere ugualmente perchè è diverso rispetto all'anime.


 3- Hiroshi anche in questo manga viene mostrato esplicitamente come un cyborg.




4- I Missili Perforanti sono più sgravati

 Come potete vedere qua si attaccano agli avambracci di Jeeg anziché al loro posto, quindi Jeeg non deve perdere le braccia per volare.



Altro particolare che ho trovato molto molto curioso è che qua i Missili Perforanti si possono anche attaccare alla schiena di Jeeg, esattamente come il giocattolo prodotto da Takara e come noi siamo stati abituati a vedere i giocattoli dei Micronauti.




Personalmente sono soluzioni che non mi piacciono, perché troppo convenienti. Il bello di Jeeg per me era che nell'anime per ogni vantaggio che gli davano i componenti, acquisiva anche una limitazione: lo rendeva interessante e creava situazioni interessanti, mentre qua no.

5- La Regina Himika viene uccisa direttamente da Jeeg



6- L'Imperatore del Drago è praticamente solo il Boss Finale.

 In questa versione, l'Imperatore viene evocato da Himika in punto di morte, usando la tavoletta di Mosè.


Invece di prendere il posto di Himika come antagonista ricorrente, qua l'Imperatore inizia subito un attacco totale e di conseguenza il suo primo incontro con Jeeg è anche l'ultimo, andando così a concludere il manga. Altre notabili differenze sono l'assenza del Professor Dairi, di Don e Pancho e pure del Generale Flora.



Con questo ho concluso. 
 Anche se questi manga non appaiono niente di miracoloso, ritengo comunque un peccato che siano rimasti confinati in Giappone, in quanto suggeriscono di avere spunti interessanti (Jeeg specialmente) che sarebbe stato bello poter leggere.



6 commenti:

  1. Certo che doveva essere un bel casino all'epoca quando si producevano versioni diverse di una stessa saga. E' già complicato farlo coi fumetti Marvel/DC. Chiunque abbia avuto l'idea di rendere poi ogni manga unico è un genio.

    Una cosa che ho notato solo ora che tu hai citato i micronauti.. non ti pare che Jeeg assomigli molto a Wheeljack dei Transformers?

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    1. Penso che in realtà fosse abbastanza incasellata come operazione: essendo versioni divise per riviste e fasce di età, praticamente non cozzavano mai ne si andavano a sovrapporre fra loro, a differenza dei fumetti di supereroi.
      Comunque i manga sono sempre stati unici. Questa delle versioni succedeva appunto solo per quelli che avevano enorme successo e che diventavano una serie animata che abbracciava più fasce di pubblico.

      La struttura della testa del nostro "Saetta" è vagamente simile a Jeeg, è vero: senza la bocca e con le due protuberanze (è brutto ma non trovo altro termine al momento XD) ai lati. Penso sia tranquillamente possibile che Jeeg abbia ispirato il designer che ha progettato il giocattolo: sono stati entrambi prodotti dalla Takara, ora che ci penso.

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    2. Che tu sappia succede ancora questa cosa di produrre manga diversi per fasce d'età o è finita con gli anni 80?

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    3. Non ti saprei dire con certezza, ma personalmente non credo. Oggi mi pare sia diventato tutto molto più settoriale e mirato: se è ad esempio qualcosa per adolescenti, rimane per quel pubblico e via dicendo. Non si cerca più di proporre il prodotto a più fette di pubblico possibile usando diverse versioni in quella maniera, tant'è che non mi è capitato di vedere niente del genere nei manga moderni.
      Probabilmente anche perchè ormai se un manga fa successo si sa che può generare tonnellate di lucrativi prodotti correlati, di conseguenza non penso che gli autori gradiscano più altra gente che crea versioni personalizzate della loro potenziale oca dalle uova d'oro.

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  2. Veramente interessanti questi dettagli.
    Bella la questione di Himika, molto molto supersentai, col mostro finale evocato ma che dura pochissimo (succede anche nella prima serie di Sailor Moon, con Metallia).
    I missili perforanti in quel modo sono belli tamarri **

    Moz-

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    1. Si, erano soluzioni particolarmente adatte ai manga paralleli di quel tipo, dove a causa della relativa breve durata la storia andava per forza compressa.

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