Il gioco di ruolo è un tipo di hobby molto più complesso di quello che si può pensare. Non è qualcosa tipo Monopoli o Risiko per riempire la serata all'ultimo momento, perché semplicemente non funziona così, non è immediato. Ho giocato di ruolo per 20 e rotti anni, facendo i miei errori e portando a casa successi che mi hanno dato molta soddisfazione. Il ruolo più difficile è quello del Dungeon Master, Game Master, Narratore o qualsiasi altro nome gli venga affibbiato a seconda del gioco. Per mia abitudine e comodità userò il termine Narratore.
Per chi non abbia chiaro in cosa consista questo ruolo, immaginatevi un videogioco come ad esempio Fallout o Skyrim: voi lì siete il personaggio che si muove nell'ambientazione, combatte, parla con gli NPC e segue la storia.
Tutte queste cose sono gestite dal computer
Bene in un gioco di ruolo cartaceo, invece tutte queste cose saranno gestite dal Narratore, versione umana del videogioco stesso: lui dovrà descrivere quello che vedete, lui dovrà far parlare ed interpretare gli NPC, lui dovrà gestire come voi interagirete con l'ambientazione e la storia sempre lui dovrà interpretare e gestire tutti i nemici che affronterete. Un lavoro che suona immane ma che è solo una sua parte e se vi sta spaventando ora procederò a darvi velocemente qualche piccola dritta su come fare e non fare.
- DIO
Il Narratore è senza mezzi termini Dio. Lui controlla l'intero mondo, lo fa muovere, parlare, vivere. In quanto Narratore avete poteri infiniti e se la situazione lo richiede potete anche piegare le regole del gioco stesso. Il fatto però di essere virtualmente onnipotente non significa che potete fare ciò che volete: siete Dio e dovete cercare di comportarvi di conseguenza, ovvero essere imparziali e corretti. Il vostro compito infatti è di divertirvi e far divertire i giocatori, per creare insieme una bella storia, non per essere un Dio stronzo.
- NARRATORE E GIOCATORI
Mi riallaccio subito al fatto di dover creare una bella storia insieme, specificando una cosa fondamentale: il Narratore non è nemico dei giocatori. Non siete lì per sconfiggerli e vincere, ma solo per gestire le cose: nel gioco di ruolo non c'è vittoria o sconfitta ma solo il costruire una bella esperienza. Date loro delle sfide, ma non accanitevi per sconfiggerli a tutti i costi.
- COMUNICAZIONE
Comunicare fra Narratore e giocatori è a dir poco fondamentale. Avere chiaro fin dall'inizio quali siano le reciproche aspettative ed intenzioni facilita il lavoro ed evita spiacevoli eventi ed incomprensioni. In quanto Narratore mettete in chiaro che tipo di storia avete in mente (senza ovviamente raccontarla, ma specificando se volete ad esempio impostare un'avventura che consisterà in un grande viaggio, oppure se sarà di tipo investigativo eccetera. Questo permetterà ai giocatori di avere un'idea su che tipo di personaggi creare e su come strutturarli). Spiegate loro ciò che i loro personaggi dovrebbero sapere riguardo al mondo di gioco e poi ascoltateli singolarmente riguardo le loro idee sui personaggi, valutando, eventualmente consigliando e nel caso bocciando le idee meno adatte o semplicemente inopportune.
- GIUDICE
Anche se non dovete abusare del vostro potere, arriva il momento dove può capitare che uno dei giocatori si riveli problematico oppure che abbia pretese assurde ed inaccettabili, per non parlare di quelli che tentano di manipolare le cose a proprio vantaggio ingiustamente: in quel caso dovete essere pronti a confrontarvi con quella persona, spiegando le vostre ragioni e nel caso estremo dire semplicemente "no". Nella mia esperienza possono capitare persone che prendereste a calci in culo fino al mattino seguente: se date loro corda rovineranno il gioco a voi ed a tutti, quindi è necessario che siate persone in grado di gestire e mettere al proprio posto persone del genere. Se poi nel peggiore dei casi se ne andrà (o la manderete via), perdere quel tipo di persona è tutto di guadagnato e giocherete più serenamente.
D'altro canto voi non siete infallibili e potete sbagliare: può tranquillamente capitare che i giocatori sollevino delle obiezioni corrette ed in quel caso siate giusti ed agite di conseguenza.
Insomma, come da titolo, sta a voi mantenere la pace e la giustizia al tavolo.
Insomma, come da titolo, sta a voi mantenere la pace e la giustizia al tavolo.
- PREPARATE DEI PIANI B ED IMPROVVISATE
Non importa quanto ben fatta voi pensiate sia la storia che avete preparato: non è detto che i giocatori la seguiranno automaticamente, perché per qualche motivo i loro obbiettivi possono essere diversi. Quello è un momento che può essere molto critico per un Narratore, specialmente se alle prime armi e si è tentati a "forzare" gli eventi per rimettere i giocatori sul binario narrativo che avete preparato: grosso errore. Il gioco di ruolo è un'esperienza che nasce anche dalla spontaneità e questa non può essere messa in catene: se c'è una cosa che qualsiasi persona odia e sentirsi arbitrariamente segare le gambe su ogni legittima azione che possa voler compiere, solo per seguire un percorso obbligato predefinito del Narratore
In questo caso la soluzione dipende da persona a persona in base alle proprie capacità e preferenze: alcuni Narratori sono in grado di improvvisare sul momento nuove storie, basandosi su quello che i giocatori hanno appena deciso. Altri invece sono più a proprio agio nel cercare di anticipare le scelte dei giocatori, preparandosi preventivamente nuovi bivi narrativi ed avventure secondarie nel caso appunto che i giocatori preferiscano non seguire la storia principale.
Qualsiasi maniera preferiate per affrontare la situazione, l'importante è che siate consapevoli che potrebbe capitare e che non è niente di tragico o irrisolvibile. Inoltre tutto ciò che avevate preparato e che resterà inutilizzato non andrà perduto: potete sempre riciclare quelle idee e scene in storie successive, quindi non dovete preoccuparvi al riguardo.
Questi sono alcuni piccoli consigli, forse anche molto all'apparenza banali ma potrei raccontare diversi racconti sia di prime che di seconda mano, nei quali proprio il non aver presenti queste cose ha condotto alla rovina sessioni di gioco o intere campagne. Se qualcuno avesse qualche domanda specifica si senta libero di scriverla nei commenti e vedrò di rispondere al meglio possibile.
Questi sono alcuni piccoli consigli, forse anche molto all'apparenza banali ma potrei raccontare diversi racconti sia di prime che di seconda mano, nei quali proprio il non aver presenti queste cose ha condotto alla rovina sessioni di gioco o intere campagne. Se qualcuno avesse qualche domanda specifica si senta libero di scriverla nei commenti e vedrò di rispondere al meglio possibile.
Vedi che siamo più in sintonia di quanto pensi?
RispondiEliminaProprio oggi ho organizzato una serata D&D lì dove lavoro, da farsi a tardo dicembre.
Per qualche anno, dal 2002 al 2009 circa, ho giocato abbastanza assiduamente (avevo un ladruncolo di nome Daniel).
Prima con un Master, poi con un altro (ma stesso gruppo di giocatori).
Vero, un Master deve avere tutte queste capacità. Ricordo una partita (bellissima) di ore e ore, e l'unica traccia scritta erano TRE RIGHE DI TESTO. Improvvisazione, capire i giocatori, stupirli. Fu bellissimo.
Moz-
Quando si dicono le coincidenze.
EliminaBen sette anni.... Ecco, a me piace molto quando riesco a mantenere lo stesso personaggio per anni come hai fatto tu: si crea una bella storia e lo si vede evolvere nel tempo. Ogni campagna è come fosse la stagione di un telefilm, in un certo senso :D
Hai mai pensato di scrivere una di queste avventure vissute dal tuo ladruncolo e metterla sul tuo blog? Sarebbe interessante secondo me.
Ho un rapporto di odio e amore con D&D, ma magari qualcosa posso mettere quando faremo questa serata: non solo avrò di nuovo dopo dieci anni la mia scheda, ma anche I DISEGNI CHE FACEVO. Cioè praticamente ero Will di Stranieri Things. Manca poco pure al mio coming out! 😂😂😂
EliminaComunque, per non parlare di quando i giochi di ruolo LI INVENTAVO 😂
Moz-
Non amo il D20 system, so D&d ha il mio rispetto perchè fa il suo lavoro, ma non ci gioco.
EliminaCome mai amore/odio? Ora sono curioso XD
Eh, perché è una di quelle cose che alla lunga ti fanno nerdare.
EliminaOre e ore.
E io sono abbastanza insofferente. Un paio d'ore di piacere sì, troppa pesantezza no... :)
Moz-
Ahhh in quel senso.
EliminaTi posso comunque assicurare che non èla norma del gioco di ruolo il tirare avanti per ore ed ore ;)
Io più di 3 ore, massimo 4 a volte, per sessione non ho mai fatto, tranne rare volte dove capitava di giocare in qualche occasione speciale, tipo capodanno.
Quindi posso dire che hai giocato nella norma XD
Sì, ma solo perché mi imponevo di non continuare. La gente che vuole nerdare si trova sempre... XD
EliminaMoz-
Io ho giocato ha qualche campagna di D&D, purtroppo devo dire che non si sono rilevate esperienze particolarmente piacevoli, sia a causa mia (non sono un giocatore costante) sia per il fatto che i miei master non si sono rilevati troppo bravi nel gestire l'esperienza di gioco (ultimo era bravissimo a creare mondi e personaggi ma all'atto pratico faceva finire tutto in battute e stupidaggini fuori gioco).
RispondiEliminaSi, hai tirato in ballo un'altro elemento non trascurabile, ovvero quello dell'essere troppo dispersivi finendo fuori gioco. Non è che si debba essere seri e rigorosi come Prussiani, però è anche vero che bisogna sapere quando non esagerare con le battute e gli scherzi: un giusto equilibrio per non rovinare l'atmosfera e l'immersione nel mondo di gioco, insomma. (questo sia da parte dei giocatori che da parte del master, come fai notare nell'esperienza che hai portato).
EliminaGrazie del commento.