ZAMBASE
Proseguiamo con il terzo ed ultimo componente dello Zambot, che è forse il più importante di tutti.
Partiamo con una descrizione e qualche informazione del mezzo e poi andiamo a parlare del modellino.
Nota: A differenza dei robottoni Nagaiani che abbondano di informazioni in alcuni casi inutili (ad esempio chi se ne frega di quanto è la circonferenza del collo di Mazinga Z), negli altri robottoni le informazioni sono diametralmente molto molto più scarse. Ho riportato tutti i dati esistenti e se ce ne sono di più, allora sono semi-sconosciuti pure ai giapponesi. 😂
SCHEDA TECNICA
Lo ZamBase è un imponente aeromobile supersonico a code gemelle ed il più grande fra i tre componenti dello Zambot.
E' in grado di decollare sia verticalmente (VTOL) che orizzontalmente, raggiungendo velocità supersoniche ma è ragionevole assumere che la sua velocità massima sia inferiore a quella dello ZamBird; è anche sorprendentemente manovrabile per un veicolo della sua stazza e forma.
E' attrezzato con un sistema a camere stagne e turbine che gli permettono di immergersi ed operare sott'acqua come un sottomarino, anche se questa è una possibilità pensata probabilmente solo a scopi esplorativi e di ricognizione, in quanto non possiede armi subacquee dedicate.
Può inoltre operare anche fuori dall'atmosfera terrestre, ma non è in grado di abbandonarla o di rientrarvi autonomamente.
Lo ZamBase ha il ruolo di veicolo di appoggio, ricognizione e centro di coordinamento per le azioni in battaglia degli altri due: monta avanzatissimi sistemi di analisi e scansione a corto, medio e lungo raggio, inoltre è dotato anche di due droni da ricognizione autonomi.
Sotto le due sezioni motori possiede dei grossi moduli cingolati che usa come parte del suo sistema di carrelli di atterraggio. La loro presenza in realtà diventa chiara una volta formato lo Zambot 3: una volta che le due sezioni motori divengono i piedi, i moduli cingolati sotto di essi aiutano il gigantesco robot a fare maggiore presa e migliorandone la stabilità.
E' in grado di decollare sia verticalmente (VTOL) che orizzontalmente, raggiungendo velocità supersoniche ma è ragionevole assumere che la sua velocità massima sia inferiore a quella dello ZamBird; è anche sorprendentemente manovrabile per un veicolo della sua stazza e forma.
E' attrezzato con un sistema a camere stagne e turbine che gli permettono di immergersi ed operare sott'acqua come un sottomarino, anche se questa è una possibilità pensata probabilmente solo a scopi esplorativi e di ricognizione, in quanto non possiede armi subacquee dedicate.
Può inoltre operare anche fuori dall'atmosfera terrestre, ma non è in grado di abbandonarla o di rientrarvi autonomamente.
Lo ZamBase ha il ruolo di veicolo di appoggio, ricognizione e centro di coordinamento per le azioni in battaglia degli altri due: monta avanzatissimi sistemi di analisi e scansione a corto, medio e lungo raggio, inoltre è dotato anche di due droni da ricognizione autonomi.
Sotto le due sezioni motori possiede dei grossi moduli cingolati che usa come parte del suo sistema di carrelli di atterraggio. La loro presenza in realtà diventa chiara una volta formato lo Zambot 3: una volta che le due sezioni motori divengono i piedi, i moduli cingolati sotto di essi aiutano il gigantesco robot a fare maggiore presa e migliorandone la stabilità.
*Nota: Sebbene la cifra ufficiale sia 30 metri questa è chiaramente errata. Lo Zambo Ace è alto 30 metri e sia nelle sue rappresentazioni fisiche (modellini, giocattoli ecc.) che nelle schematiche e schizzi di produzione la proporzione è esatta; lo ZamBase d'altro canto è chiaramente più lungo dello Zambo Ace, quindi la cifra corretta è probabilmente 35 metri.
Come tutti i mezzi costruiti sul pianeta Biar, lo ZamBase è incredibilmente resistente e può incassare senza un graffio ciò che distruggerebbe sul colpo un analogo veicolo terrestre.
Sebbene lo ZamBase sia relativamente bene armato e come detto sia anche più manovrabile di quello che la sua stazza possa far pensare, non è comunque un veicolo pensato per il combattimento in solitaria o per volare agilmente attraverso il fuoco nemico.
ARMAMENTO:
Base Missile: Piccoli missili sparati dal modulo booster che tiene unite le due code/gambe.
Base Laser: Consiste in un laser concentrato e discretamente efficace, sparato da una torretta retrattile dietro alla cabina di pilotaggio.
Base Fire: Sono una coppia di emettitori gemelli che sparano un raggio di calore. Non è però esattamente chiaro in cosa consista perchè nella serie viene rappresentato in maniera inconsistente: a volte sembra una specie di raggio termico mentre in altre occasioni un fascio di fuoco.
Armi opzionali e dispositivi:
Airbag: Come dice il nome, è ne più ne meno lo stesso dispositivo presente sulle odierne automobili, sebbene più efficiente: si ritira da solo immediatamente dopo l'uso. Nota: ho deciso di citarlo perchè la presenza di simili dispositivi di sicurezza era insolita e tutt'altro che banale per l'epoca.
Termoregolazione: La temperatura sula superficie della fusoliera dello ZamBase può essere intensificata per combattere la formazione di ghiaccio (di origine naturale o artificiale)
Sistema di ricognizione ed analisi: Si tratta di una vastissima gamma di dispositivi che spaziano dai radar, sonar, telecamere (con possibilità di visuale normale, raggi X, infrarosso, ultravioletto, termico eccetera), rilevatori (di ogni tipo immaginabile), intercettazione ed elaborazione. Virtualmente nulla può nascondersi da questa fittissima rete di sensori, a patto di restarne entro il raggio d'azione massimo.
Durante la battaglia, il sistema può anche raccogliere dati sui nemici che vengono poi utilizzati dal computer di bordo.
Durante la battaglia, il sistema può anche raccogliere dati sui nemici che vengono poi utilizzati dal computer di bordo.
Computer di bordo: Sebbene tutti i tre componenti dello Zambot possiedano un computer di bordo (ovviamente), quello dello ZamBase è di gran lunga il più sofisticato. Raccoglie, gestisce ed elabora i dati raccolti dalla rete dei sensori, fornendo poi i risultati in forma facilmente utilizzabile ed interpretabile. Se i dati raccolti riguardano un nemico come ad esempio un Mecha Burst, il computer è in grado di utilizzarli per estrapolarne le specifiche e l'ipotetico schema costruttivo, suggerendo quindi i possibili punti deboli dove sferrare gli attacchi. Il computer può anche interfacciarsi a distanza con quello delle Navi Biar, aumentando di diverse volte la propria potenza e velocità di elaborazione.
Legon/Regon: Si tratta di un drone autonomo (ma anche in controllo remoto) che può venire sganciato dallo ZamBase per effettuare voli di perlustrazione a lungo raggio. Il Legon non è ovviamente dotato dello stesso arsenale di sensori dello ZamBase, limitandosi solo ai più importanti: tuttavia è piccolo, manovrabile e soprattutto discreto, il che permette di effettuare ricognizioni troppo pericolose o impossibili se fatte usando direttamente lo ZamBase.
Lo ZamBase è dotato di due Legon e restano utilizzabili anche dopo la trasformazione in Zambot 3.
Nota: I Legon sono quelle grosse punte di freccia rosse posizionate sulle ali frontali dello ZamBase.
Lo ZamBase è dotato di due Legon e restano utilizzabili anche dopo la trasformazione in Zambot 3.
Nota: I Legon sono quelle grosse punte di freccia rosse posizionate sulle ali frontali dello ZamBase.
Cargo: Lo ZamBase è dotato di due vani dedicati al trasporto del materiale, che solitamente sono caricati con le munizioni per la Zambot Magnum, incluso il lanciagranate. Può anche trasportare la Zambot Magnum stessa, anche se il modo è stato rappresentato in maniera inconsistente durante la serie: quello più probabile è che la Magnum non sia dentro uno dei vani cargo (in quanto troppo piccolo) ma agganciata sulla fusoliera inferiore dello ZamBase.
IL MODELLINO
Il più voluminoso dei quattro kit, lo ZamBase è anche quello con la meccanica più complessa, anche se questo è dovuto al suo dover diventare le gambe dello Zambot.
La punta di diamante della progettazione sta nei propulsori, che presentano un insieme di snodi che non solo gli permettono il movimento per trasformarsi, ma che riescono a gestire parti altrimenti problematiche come gli alettoni centrali senza alcuno scapito alla mobilità, una volta diventati i piedi di Zambot 3.
La punta di diamante della progettazione sta nei propulsori, che presentano un insieme di snodi che non solo gli permettono il movimento per trasformarsi, ma che riescono a gestire parti altrimenti problematiche come gli alettoni centrali senza alcuno scapito alla mobilità, una volta diventati i piedi di Zambot 3.
Sostanzialmente il veicolo consiste nelle gambe di Zambot unite da parte dell'inguine dove si trovano gli snodi dei fianchi, il tutto fissato dal booster posteriore che poi diverrà la schiena del robottone.
E' nel complesso tutto molto solido, anche se c'è un pochino da giocare con le gambe per allinearle a dovere ed anche così non si riuscirà mai a farlo alla perfezione, ma si nota pochissimo ed è qualcosa di davvero minimo: qua sono io ad essere puntiglioso nel fare presente tutti i dettagli 😂.
Come accessori c'è solo una coppia di carrelli di atterraggio da inserire dietro alle ginocchia, in modo da poter posare in piano il modellino: una trovata utile e ben implementata che ho apprezzato.
Viene anche incluso un foglio con gli adesivi per "colorare" le saracinesche rosse dei due vani cargo e questa volta mi sono ritrovato ad utilizzarli, perchè si tratta di una zona difficile è pallosa da dipingere bene ma con qualche accorgimento, gli adesivi hanno fatto il loro dovere. Ho posizionato gli adesivi sulla griglia delle saracinesche e con la punta di uno stuzzicadenti ho fatto aderire l'adesivo alle scanalature una per volta: il risultato è che se non lo si guarda al microscopio, non sembra un adesivo ma dipinto.
CONSIDERAZIONI FINALI
Un bel modellino, assolutamente statico ma bello (come lo ZamBull)
Non ha alcuna pecca e di sicuro fa la sua bella figura se esposto in vetrina, anche se a causa dell'apertura alare richiede il suo spazio.
Non ha alcuna pecca e di sicuro fa la sua bella figura se esposto in vetrina, anche se a causa dell'apertura alare richiede il suo spazio.
E questo è quanto. Prossima volta sarà anche l'ultima e finalmente vedremo lo Zambot 3.
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