Cerca nel blog

sabato 23 gennaio 2021

SOCIAL, TELEFONI, BAMBINI

 

Questo sarà un articolo decisamente serio, su un argomento sul quale ormai nessuno si scandalizza e sta divenendo la normalità o è quasi del tutto normalizzato. A me invece da sempre da pensare e non è normale per un cazzo: sto parlando di come viene dato in mano ai bambini l'accesso incontrollato ad internet e di conseguenza, alle piattaforme social.


 Oggi (probabilmente con un po' di ritardo, in quanto non guardo la Tv) ho appreso che una bambina di dieci anni è morta per una sfida demente diffusa su TikTok: una sfida che prevedeva il resistere il più possibile all'auto-soffocamento.
 Sulle responsabilità di TikTok sarebbe da scriverci un papiro intero ma non è mia intenzione focalizzarmi su questo aspetto, lasciando la stesura del papiro ad altri, per esempio alla Magistratura (anche se ho forti dubbi).
 La mia attenzione va invece al perchè questa bambina è finita a navigare incustodita in questo mare di merda, finendo tristemente per annegarci dentro.

 Una delle dichiarazioni, dello zio mi pare, è “Qualcuno si permette di criticare, ma come possono? Rispettate il nostro dolore, siamo distrutti”..

Beh, è indubbio che state già pagando salato per l'errore, ma questo non vi esime dall'essere presi come cattivo esempio, sia perchè è la verità e sia perchè potrebbe anche essere utile ad altri. Mi spiace per voi e per il vostro dolore, ma non abbastanza da non chiamarvi coglioni.

 Chi mi conosce e segue, sa che io sono sempre stato un forte oppositore al fatto che i bambini abbiano un proprio apparecchio mobile con accesso libero ad internet: si può fare, ma con restrizioni di accesso e per sapere che tipo di restrizioni dare e soprattutto come implementarle, bisogna documentarsi e diventare esperti.  
 Uno non sa niente di internet? Beh, che scusa è? Mettersi in tranquillità riguardo la sicurezza dei propri figli non è una motivazione sufficiente ad imparare? Cristo, si suppone che faccia parte dell'essere genitori, no? 

 Il padre ha dichiarato “TikTok era il suo mondo. E Youtube. Sempre lì stava”.
Ed una cosa del genere non suona un pelino storta? Veramente una cosa così è stata detta come se fosse una cosa completamente normale ed accettabile? Una bambina di dieci anni appiccicata lì tutto il giorno è una attività sana e normale per un individuo in formazione? 
 Ecco, questa subdola normalizzazione la trovo agghiacciante e onestamente mi spaventa.

 E sempre il padre aggiunge “Controllarli? Ma se c’è la fiducia, se c’è il dialogo che avevo con mia figlia, non ti metti a controllare”
 Tua figlia aveva dieci anni, coglione! L'adulto sei tu! Il genitore eri tu! Certo che si può avere fiducia nei figli, ma sono sempre i tuoi figli e tu sei sempre la loro guida, la loro protezione, il loro guardiano: non si può credere che una bambina di dieci anni possa essere lasciata a se stessa sulla fiducia. Ma siamo impazziti? Questo è il risultato di quella pedagogia da quattro soldi che professa che il genitore deve essere come un amico: sono quasi 50 anni che queste stronzate fanno danni.
 Tu non sei amico di tuo figlio. Tu sei il suo genitore: lo puoi responsabilizzare tuo figlio, dargli la fiducia necessaria ma specialmente quando è ancora piccolo, tuo figlio devi supervisionarlo, devi dargli su un occhio! 

 Insomma ragazzi, non facciamolo diventare una cosa normale altrimenti sarà troppo tardi: internet non è un giocattolo e non è una babysitter. 
 E' lo stesso discorso che si faceva sulla televisione e sapete cosa? Era vero.  Io sono cresciuto davanti alla tv ed ho visto le peggio cose, però avevo accanto i miei o i miei nonni che mi spiegavano: il risultato è che mi sono goduto la tv e sono cresciuto benissimo lo stesso. 
 Ovviamente internet non è la tv ma è peggio, nel senso che è qualcosa di interattivo: tu ci incontri della gente ed è qualcosa di molto più vasto della tv, quindi richiede anche più supervisione che però sta addirittura diminuendo rispetto a quando il problema era la tv. Non va bene ragazzi, non va bene per niente.
 PS = Questo più che una riflessione ragionata è più uno sfogo, perchè quando sento notizie del genere mi incazzo.

28 commenti:

  1. Capisco perfettamente il senso del tuo articolo, anche se in realtà c'è poco spazio da lasciare all'immaginazione e a varie interpretazioni.
    Io sono un fermo cultore della proibizione di tali tecnologie a bambini e ragazzini fino a una certa soglia di età.
    Non nego che nel contempo sono sempre stato convinto che nessuno mezzo in sé per sé è pericoloso se c'è educazione, istruzione e attenzione: siamo sempre noi a rendere determinati strumenti negativi o positivi.
    Tuttavia, ricollegandoci a quello che hai detto, se vogliamo parlare della figura del bambino in chiave pedagogica, ebbene internet è l'ultima cosa da mettergli tra le mani, specie se non sai come insegnargli l'uso o peggio ancora non hai tempo.
    Mi sono sempre promesso che se un giorno avrò un figlio egli dovrà crescere con cose davvero formative e che non usufruirà mai di internet senza la mia presenza o quella della madre: per ora è solo una fantasia di paternità mancata.
    I miei nipoti però me li sono tenuti stretti e alcuni di loro li ho avviati a una formazione particolare, mostrando loro tante cose legate alla mia (nostra) generazione ma sempre con un occhio attento su QUESTO periodo, questa epoca.
    Ti dirò (non sono un educatore) tempo fa fui costretto a correre a casa di un amico che ha una sorellina molto, ma molto più piccola di lui. All'epoca aveva 8 anni e a furia di giocare con il tablet si imbatté in qualche giro che promuoveva il fenomeno Blue Whale. La nostra fortuna fu che a soli 8 anni ebbe una percezione nefasta della cosa ma rimase traumatizzata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono assolutamente d'accordo.
      Infatti io non concepisco che un bambino abbia uno smartphone: vuoi dargli qualcosa per telefonarti in caso di emergenze o bisogni? Ok, dagli un telefono da usare come telefono: non serve che abbia abilitato internet.
      Poi guarda dal lato pedagogico (per mia formazione personale io infatti parlo sempre da quel punto di vista) posso confermarti che parti da buoni presupposti.

      Non conosco questo Blue Whale: di cosa si tratta?

      Elimina
    2. Ma certo che lo conosci: è il gioco della "Balena Blu", quello che vedeva qualcuno al di là dello schermo incitare i ragazzi a farsi del male e se non proprio a suicidarsi.

      Elimina
    3. No guarda non lo conoscevo davvero, altrimenti ne avrei sicuramente scritto, ma adesso sono andato a vedere.... Minchia che roba.

      Elimina
    4. La blue whale però dovrebbe essere una leggenda metropolitana montata ad arte da Le Iene, basandosi però su fatti accaduti, e romanzati.
      Forse qualcuno poi l'ha messa in pratica davvero...
      Però oh, non si può dire quel che si vuole, tipo mettere il meme con "butta l'acqua frizzante sull'olio in ebollizione per avere patatine più croccanti"(l'ho visto davvero, eh!), fesso è chi ci casca.

      Moz-

      Elimina
    5. Questa delle patatine croccanti mi ha fatto davvero ridere XDXD

      Elimina
    6. Il Blue Whale era un falso a cui però purtroppo della gente ha creduto... ci fu addirittura un caso nella mia città Natale dove un ragazzino si gettò dal palazzo più alto della città (tra l'altro vicino alla mia ex-casa). Da brividi...

      Elimina
  2. Certamente, la "colpa" purtroppo è anche e soprattutto della famiglia... di questa generazione, genitori più bambini dei figli stessi (e non c'è niente di male), impreparati a gestire queste situazioni.
    Ovviamente ho messo colpa tra virgolette, perché innanzitutto non si può dare colpa a internet né alla TV, ma all'uso che se ne fa o se ne lascia fare... io penso che sia difficilissimo fare i genitori, e che purtroppo i figli oggi sfuggono comunque ai controlli più severi...

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Indubbiamente Moz, ma proprio perchè è difficilissimo bisognerebbe pensarci non una, non due ma almeno cinque volte prima scegliere di diventarlo. Bisogna essere come quelle persone che programmano un viaggio pensando ad ogni evenienza possibile, ma anche così comunque potrà capitare qualcosa: la differenza starà nella gravità di quello che può capitare.

      Ovviamente poi il mio è un monito in generale per essere più informati, più attenti, più preparati, più.... competitivi se mi passi questo termine (mi riferisco alla tua frase finale quei figli che sfuggono ai controlli più severi. Bisogna imparare a tenere il passo: è difficile ma è una cosa che ancora prima di diventare genitori va messa in conto di dover fare).

      E' proprio da questo non aver idea di che impegno assurdo significhi essere un buon genitore, che io vorrei mettere in guardia ed è proprio per questo che quando sento frasi come quelle, io mi incazzo. Essere impreparati soprattutto oggi, non dovrebbe essere più un'opzione.

      Elimina
    2. Su questo sono perfettamente d'accordo con te.
      Molti fanno cose con leggerezza... questa non è nemmeno una tragedia casuale ma deriva da cose fruite costantemente...

      Moz-

      Elimina
    3. Bisogna dirlo: alla generazione post-2000 i bambini non piacciono proprio. E la loro "cultura" o meglio il loro ambiente fa di tutto per scoraggiarli a farli o a non prendersene cura. E non è un complotto ma è una triste constatazione.

      Elimina
  3. D'accordissimo con te. Apparentemente ormai è inevitabile fare un cellulare ad un bimbo di 12 anni, cosa per me folle visto che non è un cellulare, ha potenzialità che vanno ben oltre le chiamate e gli SMS...

    Mio figlio non ha nemmeno due anni, ma già rabbrividisco per come crescerà diversamente rispetto a come l'ho fatto io negli anni ottanta e novanta... :--/

    Ma ho intenzione di controllare quello che farà, mi sembra ovvio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non posso che augurare di cuore il meglio per il tuo bimbo ;)

      "Apparentemente ormai è inevitabile" Ecco, con quel "apparentemente" centri il punto con tutto quello che implica.

      Elimina
  4. Sono pienamente assolutamente totalmente d'accordo con te!
    L'intera faccenda mi monta una rabbia che so descrivere a malapena. E non so nemmeno con chi essere più arrabbiato: se con i famigliari che hanno fallito nel sacro compito di allevare e proteggere questa povera bimba o con i proprietari di TikTok che al solito evitano di fare qualcosa di concreto per risolvere il problema e si sono limitati a dire "d'ora in poi sarà richiesto di confermare la propria età" come se questo cambiasse qualcosa! Come se non ci volesse niente a digitare "ho più di 18 anni". Come al solito le grasse disgustose multinazionali e corporazioni senz'anima piene di soldi se ne fregano della gente che muore e continuano a pensare solo a fare soldi.
    Quando ero piccolo ricordo che mio nonno (pace all'anima sua) auspicava che nel futuro avrebbero eliminato ogni forma di droga: non ci sarebbero più stati alcol, fumo, spinelli, niente di niente! Il poveretto resterebbe tremendamente deluso vedendo che non solo le vecchie droghe non sono state eliminate ma che ne sono state inventate di peggiori sotto forma dei dannati social media e apparecchi tecnologici!
    Personalmente io non ho avuto un cellulare fino alla prima superiore. E ringrazio Dio di essere nato prima che le scuole iniziassero a rendere l'uso degli apparecchi tecnologici parte integrante dell'educazione! Io sono assolutamente contrario a queste cose! Non si dovrebbe esporre i piccoli a questi mondi pericolosi.
    Io da questa triste faccenda ho avuto conferma di due cose che già prima pensavo:
    1) Comincio a pensare sempre di più che prima o poi dovremmo imporre dei test per vedere se la gente è effettivamente adatta ad essere genitori. Lo so che sembra una cosa fascista da 1984 ma gli episodi come questo si eviterebbero se sapessimo effettivamente che solo le persone con la testa a posto avessero diritto a fare figli. Non ho controllato ma se questi genitori fossero giovani, di ultima generazione, non stupirebbe affatto la loro scarsa (a esser generosi) capacità genitoriale visto che l'era moderna bombarda i giovani di messaggi contro la famiglia e contro i bambini. I Millenials/Z non possono che essere cattivi genitori visto che loro stessi (non tutti per carità ma in gran parte è vero) sono prigionieri di uno stato di infantilismo perpetuo e non hanno sviluppato una piena coscienza e razionalità adulta. Non sono improntati alle responsabilità, gli è stato insegnato a scansarle piuttosto che affrontarle. E su questo potrei scriverci un libro su quanto la società di oggi vota i giovani contro la famiglia e le responsabilità in generale.
    2) Occorre fare qualcosa di concreto per tutelare i bambini da Internet e da tutti i prodotti non adatti a loro. Ultimamente, qui dove vivo si è iniziato a smuovere qualcosa dal momento che certa gente che non vorrei nemmeno nominare utilizzava TikTok e piattaforme simili addirittura per incitare i più giovani alla rivolta politica, a donare soldi a movimenti violenti etc... a seguito di ciò, il governo sta varando misure concrete per rendere l'accesso ad Internet più difficile per i minorenni, cosa in cui tra l'altro ci sono andati di mezzo perfino tanti siti streaming e di anime (dal momento che in streaming un bambino appunto può vedere comodamente anche film e anime vietati ai minori). Io spero che funzioni questa iniziativa e che possa servire da esempio perché il mondo di Internet è troppo pericoloso in vece degli innumerevoli casi come questo.
    A questo proposito, Twitter si è beccato una denuncia per aver permesso a un gruppo di pedofili di operare per oltre un mese (!!!) sulla sua piattaforma postando materiale esplicito sotto il loro naso. Magari se non fossero stati così impegnati a censurare Trump e i suoi sostenitori se ne sarebbero accorti prima... così come magari si sarebbero accorti che tuttora sulla loro piattaforma bazzica gente come James Gunn, Bryan Singer e i malati dietro roba come Cuties...
    Perdona i toni più alti del solito ma è un argomento molto caldo. Spero comprenderai

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh Thor, i toni alti li ho usati io in primis, quindi...

      Non ricordo affatto se qualche volta lo avevo già detto, ma io sarei assolutamente a favore di un "patentino" (come lo chiamo io) per avere figli: al lato pratico ci sarebbe una magagna colossale, ma a livello di sola teoria al punto in cui siamo sarebbe una buona soluzione.

      Sul prendere delle contromisure, sono d'accordo a patto che siano organizzate con criterio: quella boiata di Youtube e del COPPA ha danneggiato o complicato la vita a troppa gente che non c'entrava nulla, tanto per fare un esempio.
      Ad ogni modo qualcosa si deve fare.

      Ero venuto a conoscenza anche io di quella cosa di Twitter... pazzesco.

      Elimina
    2. Sono d'accordo che la decisione di Youtube è stata pessima infatti quando lo scrivesti sul blog ti appoggiai in pieno. Vediamo come evolverà.

      Elimina
  5. Potrei sottoscrivere ogni singola parola.
    Sai, c'è un fattore ulteriormente peggiorativo in questo preciso momento storico. La pandemia ha costretto bambini e ragazzi a seguire la formazione online, per cui sta diventando quello il mondo delle relazioni sociali. Ecco perché sono convinto che sia necessario farli tornare a scuola: per me l'analisi costi/benefici e rischi/vantaggi punta in quella direzione.
    Poi su i genitori (in generale, non questi nello specifico) stendiamo un velo pietoso... Tra quelli che aggrediscono gli insegnanti colpevoli di non aver dato il voto per loro corretto al loro piccolo capolavoro (che di capolavoro il più delle volte ha proprio di nulla, vista la pochezza della materia prima da cui proviene).
    Io ci vedo una totale deresponsabilizzazione. Avere dei figli è un tale sbattone, ma sì, dai si guardano un po' di quelle robe su internet, che male fanno? Due balletti su una canzoncina, no?
    Qualche psicologo ho sentito che era dell'idea di vietare smartphone sotto i 13 anni. Magari è un po' estremo, ma ci sta anche, oppure un sistema filtrato come suggerivi.

    P.S. = Ricordo una passata discussione su TikTok da Moz, dove un genitore se n'era uscito con la provocazione del "tutti voi che parlate non avete figli".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione, quello è un fattore tutt'altro che da poco (in peggio, come giustamente dici).
      Dipendesse totalmente da me, sotto i 13 anni potrebbero avere solo un Nokia di quelli primi 2000: ci telefoni, mandi degli sms e basta. E' abbastanza per comunicare in situazioni di emergenza e reale bisogno: ad un bambino altro non serve.

      Riguardo la provocazione, sai quale è sostanzialmente il bello di aver studiato pedagogia e psicologia infantile? Che a prescindere dal fatto di avere o no figli propri, si ha l'ultima parola contro qualsiasi genitore che tirasse fuori frasi come quella ed in modo piuttosto esplicito.
      Al lato pratico anche un insegnante (qualcosa del tipo "E' vero non ho figli, ma quasi ogni giorno della settimana tocco con mano tutti gli errori che avete commesso con i vostri") sebbene non si possa invece permettere tale schiettezza (molto ingiusto a parer mio).

      Elimina
    2. Eh, ma poi li si taglia fuori dalle relazioni con gli amici!
      Onestamente se relazionarsi è diventato scrollare TikTok, abbiamo fallito alla grande.

      Il genitore in questione faceva presente che sua figlia piccola registrava balletti su TikTok e in questo non ci vedeva nulla di anomalo o pericoloso. Secondo me lì è o non voler vedere oppure non rendersi conto.
      Quando facevo formazione in presenza (bei tempi!) nell'intervallo alle volte mi è capitato di vedere tutti quanti attaccati allo smartphone, che è una cosa desolante in un gruppo di persone riunite assieme. Parlo di gente che va dai 20 ai 50 anni. Ed è poi questo il modello di riferimento che viene dato.
      Poi la frase provocatoria veniva appunto da un personaggio che ama spesso provocare e dice di "amare il trash". E lì ne capisci di cose.

      Elimina
    3. Ho cercato di immaginare la scena ed effettivamente "desolante" è il termine appropriato.

      Elimina
  6. Tra l'altro:
    https://www.ilgazzettino.it/italia/cronaca_nera/telefonino_sequestrato_scuola_figlio_padre_denuncia-5721699.html
    Con alcuni è una battaglia persa in partenza.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero che alla Caserma davanti al suo tentativo di denuncia, i Carabinieri gli abbiano riso in faccia.
      Mi era capitato di affrontare qui qualcosa del genere, anni fa, proprio relativo ad un pestaggio ai danni di un insegnante.
      Roba che ha dell'incredibile.

      Elimina
    2. Ma spero anch'io!
      Sai qual è il problema? Il non aver voglia (e attenzione: non ho detto tempo) di educare i propri figli, demandando ad altri di farlo, e così:
      1) ci si incazza quando altri lo fanno al posto tuo, mentre invece dovresti farlo tu assieme a loro
      2) vengono fuori problemi come il caso discusso, si cade dalle nuvole.

      Elimina
  7. Sottoscrivo tutto quello che hai scritto Alex.
    Io sarei addirittura per la sterilizzazione di massa come Moz😃
    Ah....e dai commenti di Marco , a quel genitore irresponsabile che fa giocare la figlia con Tik tok e che ama il trash , provocare io toglierei la patria potestà.
    Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Max.
      Minchia e poi danno a me del drastico... :D :D D
      Scherzi a parte, se mai succedesse allora la lista di attesa sarebbe lunghissima.

      Elimina
    2. Per citare De Gaulle "Mounsier, il suo programma è troppo ambizioso" :)

      Elimina
    3. Max, io non ho detto che sei un genitore irresponsabile, non mi permetterei mai, anzi da quel che ricordo dei tuoi commenti mi sembra che monitorassi tua figlia sull'utilizzo di TikTok (mi sembra di ricordare). Ma un'altra cosa è minimizzare e sottovalutare le criticità.
      L'anomalia è la situazione che tratteggiavo sopra, di un gruppo di persone che messe assieme in una stanza, invece di comunicare tra di loro, sono chini sullo smartphone (poteva essere TikTok come Facebook,è indifferente). A parte il caso preso in esame da Alex, la sessualizzazione e l'eventuale presenza di predatori (e già qui sarebbe bene non sottovalutare), i pericoli insiti sono nella genesi di una vera e propria dipendenza dai social, che ti porta a non staccartene mai, e anche quando non sei lì, a continuare a pensarci, aspettando il momento di tornare a utilizzarli, fino a generare autentica sofferenza psichica se ti viene impedito. La peculiarità di TikTok (sorvoliamo sui contenuti) è la brevità di ciò che viene postato, il che ti porta a scorrerli uno dietro l'altro con molta rapidità: questo meccanismo da una parte riduce le capacità attentive e dall'altra produce un'iperstimolazione. Il risultato è che il reale diventa noioso; situazione pericolosa, perché impedisce di godersi appieno la realtà della vita quotidiana. Questo è già preoccupante per un adulto, figuriamoci per chi è ancora nell'età dello sviluppo. Per cui dico di avere maggiore consapevolezza, senza allarmismi inutili, ma nemmeno senza minimizzare. Il pericolo c'è, e non va sottovalutato.
      Quando poi ho letto quella frase sul fatto che chi non ha figli non dovrebbe dir nulla, lì mi sono cadute le braccia. Mi sono detto: si fa un discorso serio e lui la butta in caciara. Da insegnante ti dico che sia io ma soprattutto amici che insegnano nelle scuole vediamo di frequente gli effetti di quanto sopra. E ci viene detto che non siamo in grado di stare al passo coi tempi, che non siamo capaci di interessare i ragazzi... Ma siamo insegnanti, non intrattenitori! Noi lavoriamo CON VOI, non lavoriamo CONTRO DI VOI e nemmeno AL VOSTRO POSTO.
      Sull'ultima frase del mio commento, ho riportato affermazioni che hai fatto. Se non ti piace l'immagine che ne viene fuori, beh, allora lavoraci su. Il Max provocatore a me non piace; preferisco il Max che si diverte, partecipa attivamente, si interessa di tante cose, discute anche se è in disaccordo.

      Elimina