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sabato 26 giugno 2021

IL MONDO DEI ROBOT (WESTWORLD) 1973 - RECENSIONE CON SPOILER

 


Questo è uno di quei film che vidi in televisione da bambino che mi rimase abbastanza impresso e mi piacque anche.
 Sotto molti aspetti fu un film pionieristico e ve ne si ritrovano elementi in film successivi,  divenuti in seguito a loro volta dei cult.
 Vediamo di cosa tratta Il Mondo dei Robot.


 La vicenda si svolge nel futuro prossimo (dal punto di vista del 1973) dell'anno 1983, dove grazie agli ultimi ritrovati della tecnologia è stato possibile costruire una sorta di grande parco di divertimenti a tema, chiamato Delos.
 Le caratteristiche più di spicco di Delos sono due: la prima è la suddivisione del parco in tre aree, ognuna dedicata alla ricostruzione di un periodo storico differente, mentre la seconda e più importante consiste che tutte le comparse che abitano queste aree sono dei robot.  
 I clienti possono scegliere una delle tre aree che preferiscono e passeranno alcuni giorni praticamente giocando di ruolo nella rievocazione storica da loro scelta, con i robot a fare da personaggi da contorno o da "personaggi non giocanti", se vogliamo usare un termine appunto ruolistico.
 Tutto è curato nel dettaglio e minuziosamente studiato perchè il cliente non possa rimanere ferito, possa vincere sempre (seppur in maniera eccitante e divertente) e possa togliersi gli sfizi che vuole (con la tariffa di 1000 dollari al giorno, che nel 73 non erano bruscolini, mi sembra anche giusto).
 I robot sono androidi sofisticatissimi e talmente realistici da sembrare veri, indistinguibili da reali esseri umani, se non per alcuni sottili dettagli non ancora perfezionati, tipo il palmo delle mani.
 Sono stati costruiti e programmati per essere i perfetti "compagni di gioco" per i clienti e permettere loro di vivere le proprie fantasie: i robot possono venire uccisi e sanguinare, possono conversare in maniera credibile (entro i limiti del proprio ruolo nella simulazione) grazie ad una sofisticata programmazione, possono combattere (ma rigorosamente perdere) e con alcuni modelli specifici ci si può perfino trombare.
 Il tutto viene costantemente monitorato, gestito e mantenuto da un'efficiente equipe di tecnici, scienziati e programmatori: il film infatti mostra come Delos sia effettivamente ben organizzato e tutti i suoi elementi funzionino come ingranaggi di una macchina ben oliata.
 Le armi da fuoco usate nel parco sono vere, ma non possono sparare su niente che abbia una temperatura equivalente o superiore a quella umana.
 Ah, dimenticavo di dire che i tre periodi storici sono il Vecchio West, l'Antica Roma ed il Medioevo. 



 Il parco è attivo già da tempo, i clienti tornano a casa felici e soddisfatti ma ad un certo punto qualcosa inizia ad andare storto, i sistemi dei robot iniziano piano piano a mostrare malfunzionamenti nonostante la costante manutenzione, destando la preoccupazione di alcuni membri dello staff tecnico. Alla fine, per non causare cattiva pubblicità e troncare la vacanza dei clienti, si decide di lasciar completare la simulazione attualmente in corso ed in seguito chiudere Delos con una scusa, per poter studiare risolvere il problema. Purtroppo, proprio durante quell'ultima simulazione le cose precipitano ed in un gigantesco malfunzionamento a cascata, i tecnici di Delos perdono il controllo a distanza su tutto inclusi i robot,  i quali continuano a seguire la propria programmazione ma in maniera erratica e senza più protocolli di sicurezza, arrivando ad uccidere i clienti.
 
 Se questo vi ricorda un po' Jurassic Park, beh sappiate che questo film è stato scritto e diretto proprio da Michael Crichton, il quale evidentemente ha una sorta di feticismo per i parchi che finiscono in tragedia.


 Il film è realizzato bene e specialmente all'epoca presentava un'idea innovativa e che inquietava parecchio. 
 C'è da spendere qualche parola sulla partecipazione di Yul Brynner, un grande attore che nel film interpreta uno dei robot del Vecchio West: nella simulazione, il suo ruolo è quello del freddo pistolero antagonista, che deve provocare e sfidare a duello il cliente per poi perdere. Dopo il malfunzionamento, il pistolero braccherà con implacabile e fredda determinazione uno dei clienti per il resto del film, al fine di ucciderlo.   Brynner risulta perfetto in questo ruolo e chiaramente ha voluto divertirsi nel fare un'autocitazione ad uno dei propri ruoli più famosi: il pistolero de I Magnifici Sette, del quale il suo personaggio robot è il sosia.


 Per enfatizzare lo sguardo già intenso di Brynner e renderlo più inquietante ed artificiale, vennero fatte indossare all'attore delle lenti a contatto che diedero alle sue pupille un effetto lucido e metallico. Brynner fu tuttavia vittima di un incidente sul set a causa di una pistola a salve che lo ferì ad un'occhio, quindi la produzione dovette fermarsi per diverso tempo fino a quando l'attore fu di nuovo in grado di indossare le lenti.
 Come mia riflessione personale, sinceramente ho perso il conto di quante volte ho letto brutte storie riguardo le pistole a salve sui set cinematografici: Yul Brynner ferito ad un occhio, Brandon Lee ucciso e la lista continua..... Cazzo, fossi un attore io suderei freddo al solo pensiero.

 Voglio spendere un paio di parole sulle tre aree storiche e come vengono mostrate nel film.  Penso non stupirà nessuno se dico che l'area mostrata per l'80% del film e quella che scelgono i protagonisti sia quella del Vecchio West, ovvero quella che gli americani conoscono meglio.
 L'Antica Roma viene mostrata fugacemente, praticamente per far vedere che c'è.
Il Medioevo, il quale si vede un po' di più, invece è a livello di realismo storico una cosa vergognosa perchè sembra letteralmente il set di un vecchio film di Re Artù o Ivanohe: completamente inesatto e puramente cinematografico.


 Il punto è che nel film il parco viene esplicitamente pubblicizzato come storicamente accurato al 100%, cosa non vera al di fuori del Vecchio West: qua ci troviamo di fronte l'ennesima ignoranza americana o al fatto che per questioni di budget abbiano semplicemente usato materiale presente negli studi, avanzato da vecchi film del genere.
 C'è anche da dire come il film abbia avuto una genesi piuttosto difficoltosa perchè nessuno voleva produrlo ed anche una volta trovati i finanziamenti, ci furono tagli negli effetti speciali che comunque a mio avviso furono in ogni caso buoni. Il film inoltre si può considerare come uno dei primi ad aver impiegato il computer per ottenere particolari effetti speciali: la particolare e pixellosa visuale in soggettiva del robot interpretato da Yul Brynner fu infatti il risultato di un lungo e difficoltoso lavoro al computer. Fa un po' riflettere pensare a quanto quelle persone abbiano lavorato così sodo, mentre oggigiorno lo stesso risultato lo si ottiene in due secondi con i filtri presenti nel cellulare.
 Nonostante la sfiducia generale verso il soggetto e le difficoltà di produzione, il film fu un grosso successo sia di pubblico che di botteghino, incassando quasi dieci volte i costi di produzione.

 Il film ebbe un seguito nel 1976 intitolato Futureworld, ma si trattava di un thriller con tema principale quello di un complotto mirato ad usare i robot per sostituire i capi di stato ed altre figure influenti.
 Nel 1980 ci fu il tentativo di creare una serie TV che ignorava gli eventi di Futureworld ma ne ricalcava la trama: furono prodotti solo cinque episodi dei quali due non andarono nemmeno in onda.
 Nel 2016 invece fu creata una serie tv chiamata anch'essa Westworld ma non si proponeva come seguito ma tipo una sorta di remake. Come oggi accade, le serie tv vengono prodotte praticamente con lo stampino, un po' come i polli allevati in batteria e questa serie non sfugge alla regola: hanno usato un trama vagamente simile al film originale per raccontare la solita storiella pallosissima e ormai banale di intelligenza artificiale, se robot senzienti contano come individui o no, se quel personaggio è umano o no, se un uomo ed un robot possono trombare e vivere felici e tutte queste puttanate da soap opera.

 Concludendo, Il Mondo dei Robot è un film di una certa importanza e di una certa influenza, come già detto, su successivi film divenuti poi famosi, come ad esempio Terminator. Lo ritengo piacevole da vedere ancora oggi, perchè sostanzialmente non possiede particolari dettagli che lo abbiano fatto invecchiare male: quindi lo consiglio se volete passare un'ora e mezza guardando un vecchio film interessante.

15 commenti:

  1. Ma sia che è uno di quei film che mi son sempre detto che prima di morire bisogna vederlo!!!
    Non saprei dirti il perché , ne ho sentito parlare mi ha sempre affascinato ma non son mai riuscito a vederlo in televisione.
    Mi pare senza leggere troppo che a te sia piaciuto!
    Vediamo se lo trovo in streaming o mi procurerò il DVD
    Ciao

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    1. Si si, capisco molto bene: è quella strana situazione dove quando ci rifletti sopra ti domandi "Ma perchè diamine non è mai capitato?" :D :D

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  2. Anch'io lo vidi la prima volta da bambino sulla Rai, era inserito in un ciclo di film dell'orrore.
    Brynner sembra veramente un antenato del Terminator, ma mi rimase impresso anche il povero cristo che resta incastrato nel duello col Cavaliere Nero e piano piano si rende conto che non è uno scherzo.
    Se non ricordo male alla fine i robot esauriscono l'energia. Si vedono il Cavaliere Nero e la Regina immobili, seduti uno accanto all'altra, soddisfattissimi dopo avere sbuzzato il turista. :D

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    1. Si hai ragione. Non è che il tizio mi fosse proprio simpaticissimo per quel poco che si era visto, però la situazione era talmente senza speranza che non si poteva fare a meno di dispiacersi per lui.

      Si, ricordi bene quella scena. A dire il vero non viene detto esattamente cosa fa bloccare i robot, perchè non si fermano tutti assieme. Può darsi che alcuni siano andati in crash, oppure anche la tua tesi sull'energia sarebbe assolutamente plausibile: alcuni possono averla esaurita prima di altri, bloccandosi. ;)

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    1. Più che Skynet, sembra di più Windows Vista: stesso tipo di malfunzionamenti catastrofici :D :D :D

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  4. La serie TV del 2016 lho mollata senza finire la prima stagione. Era troppo cervellotica per i miei gusti. Cosa che invece il film non era per niente e te lo godevi molto di più. Un paio di scene comunque la serie le rifaceva pari pari al film. E Brynner qui era favoloso.

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    1. Non ti biasimo affatto.
      Il problema delle serie odierne è come ho detto quello di essere tutte uguali. Non solo ci infilano dentro sempre situazioni da soap opera, ma a prescindere dal genere tutta la storia finisce puntualmente per girare attorno a quelle cose lì: il risultato è che diventano tutti uguali... Sono tipo il carrozzone addobbato diversamente di volta in volta, ma che sotto è sempre lo stesso.
      Non ci sono più quei telefilm di genere per definito. Non c'è più quel tipo di telefilm di avventura dalla trama semplice, dove i buoni prendono a sberle i cattivi (il più basico di tutti è l'A-Team) che ti sa intrattenere e non pretende di essere uno psicodramma mascherato da avventura.

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    2. Per me l'esempio più tipico di questo tuo ragionamento è il remake di Battlestar Galactica.

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    3. @J_D_La_Rue_67
      Bravo, 10 e lode, ci hai preso in pieno: è proprio uno di quelli a cui pensavo mentre scrivevo.

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    4. Le serie tv di oggi sono solo una scusa dei produttori per andare in vacanza pagata con i loro amici :) scherzo ma neanche così tanto..

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    5. Hehehe interessante il citare insieme A-Team e Battlestar Galactica classica, perché ci son più affinità di quanto possa sembrare a prima vista

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    6. Sì? Affinità, al di là di Sberla non me ricordo, ma Battlestar Galactica me la ricordo poco e male.
      Mi sembra però che lì ogni tanto moriva qualcuno, a differenza dell'A Team dove in ogni puntata si sparava quanto nella guerra del Vietnam ma nessuno mai si faceva male, cosa che trovavo irritante.
      Qualche ragazzino poteva pensare che sventagliare la gente a raffiche di M 16 fosse una pinzellacchera :D

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    7. Era proprio Sberla a cui mi riferivo. Incontra pure un Cylon nella sigla.

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  5. Visto pochi anni fa in un passaggio televisivo. Purtroppo ero un po' stanco, quindi mi abbioccai e me ne persi una ventina di minuti, durante la "ribellione", comunque un grande film.
    Probabilmente ha un senso che il Medioevo non si accurato, ovvero corrisponderebbe all'idea stereotipata di Medioevo che ne avrebbe il cliente ignorante di un parco del genere. Probabilmente questa lettura non è voluta, però non mi sentirei di demonizzarla. Secondo ha persino più senso di una accurata.

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